"I rialzi dei tassi ufficiali sono ampiamente gestibili per le finanze pubbliche del nostro Paese" grazie alla vita media del debito e le politiche prudenti del governo", ha detto il governatore della Banca d'Italia
Trovare il "giusto equilibrio". È quello che si auspica il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nella sua analisi sul compito della Bce che deve gestire la repressione dell'inflazione e una frenata non eccessiva del Pil. Il numero uno di Bankitalia parla alla platea degli operatori finanziari dell'Assiom Forex e rassicura i mercati che l'Italia può sostenere il cambio di passo di Francoforte. "In Italia la politica di bilancio può continuare a mitigare gli effetti dei rincari dell'energia redistribuendo risorse, con interventi mirati e temporanei, a favore delle famiglie e delle imprese più colpite", ha detto Visco, aggiungendo che "vanno evitati invece slittamenti ripetuti nel processo di consolidamento dei conti pubblici, che accrescerebbero l'onere dell'aggiustamento a carico delle generazioni future, già gravate del peso di un debito pubblico molto elevato".
I rialzi dei tassi
Nel suo discorso il governatore insiste su un punto, affrontato già in altre occasioni in questi mesi e che in parte è stato recepito nell'ultimo board. La banca centrale deve svolgere "con cautela" il proprio compito. E le prossime decisioni, dopo i 50 punti già annunciati, per marzo, andranno prese sulla base dei dati di inflazione che ha mostrato un primo segnale di rallentamento a gennaio. Importante è comunque sottolineare che "i rialzi dei tassi ufficiali sono ampiamente gestibili per le finanze pubbliche del nostro Paese" grazie alla vita media del debito e le politiche prudenti del governo, scandisce il governatore. Il Quantitative tightening sugli asset, dopo anni di acquisti a man bassa sul secondario, inoltre "non dovrebbe avere ripercussioni di rilievo sul collocamento e sui rendimenti dei titoli di Stato" afferma. Certo Visco riconosce come l'inflazione colpisca forte sulle famiglie specie le meno agiate e la crescita sta così rallentando. Per fortuna, ricorda il governatore, il debito privato di famiglie e imprese resta basso nel confronto internazionale e quindi "i rischi sono circoscritti". Chiaro che per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile l'aumento della rata ha oramai acquisito un peso non indifferente e però, spiega il goernatore, ci sono ampie disponibilità (almeno a livello aggregato) sui conti correnti degli italiani. Fra famiglie e imprese i depositi ammontano 1600 miliardi di euro. Quello su cui insiste Visco, e anche altri partecipanti al congresso, è la necessità di modificare il segnale, non sempre chiaro o troppo duro, che Francoforte ha inviato ai mercati sulle aspettative non di breve termine.