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Case green, governo: incentivi per ristrutturazioni Ue

Economia

Simone Spina

Gli edifici devono ridurre i consumi d'energia e inquinare meno. E' quanto vuole l'Europa con nuove regole che obbligherebbero molte famiglie italiane a ristrutturare casa. Lavori che si preannunciano costosi. Il governo italiano s'impegna affinché ci siano agevolazioni comunitarie, una proposta già in discussione a Bruxelles

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Per ristrutturare le case, in modo che inquinino meno e risparmino energia così come si discute a Bruxelles, potrebbero esserci nuovi sconti. Denari che, secondo il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto, dovrebbero arrivare dall’Europa: “L’onere finanziario potrà e, secondo noi dovrà, essere mitigato da un quadro di incentivi predisposto dagli stati membri con sostegno comunitario”.

L'impegno del governo per nuovi sconti

Rispondendo a un’interrogazione parlamentare alla Camera, quindi, Fitto impegna il governo affinché le nuove regole, ancora da approvare, siano adeguate alla situazione italiana, dove la maggior parte degli edifici è distante dagli obiettivi Ue, e ci siano sostegni economici. Nel dibattito sulla direttiva per le cosiddette Case Green, in effetti, esiste già la proposta di stanziare quattrini a questo scopo, attingendo da fondi già esistenti come quello utilizzato per il Piano Nazionale di Ripresa.

 

Lavori per la maggior parte delle case italiane

Da capire quanto si aprirà il portafoglio, una circostanza che ci riguarda da vicino visto che il Superbonus (l’incentivo edilizio più robusto e il più generoso in tutt’Europa) è previsto, in versione ridotta, solo fino al 2025 e - inoltre - la maggior parte dei palazzi avrebbe bisogno di profondi, e costosi, lavori. Entro il 2033, infatti, tutti gli immobili dovranno trovarsi almeno in classe D e circa tre quarti delle case oggi è in una fascia di efficienza energetica inferiore.

Quanto inquina e consuma il mattone

In concreto, vorrebbe dire rinnovare, per esempio, i riscaldamenti, mettere il cappotto termico e i pannelli solari. Il tutto per migliorare l’ambiente, visto che gli edifici sono grandi consumatori d’energia (40%) e tra i maggiori responsabili di emissioni nocive (36%). In vista, dunque, spese che peserebbero parecchio su molte famiglie del nostro Paese, dove gli immobili di proprietà sono tanti anche se – rispetto al resto d’Europa – siamo solo a metà classifica: davanti a Germania e Francia, ma dietro a Spagna e a tutti gli Stati dell’Est.