
Regali di Natale, entro quanto tempo si possono cambiare o restituire? Ecco le regole
Passato il 25 dicembre, molti italiani sono già alla ricerca di un modo per riciclare i doni non graditi: a volte, però, è più semplice darli indietro o chiedere un reso, fin quando è possibile. Ecco cosa fare se ci si vuole avvalere del recesso o della garanzia in caso di danni

Le festività natalizie sono sinonimo di regali e questo gli italiani lo sanno bene: la spesa media per i regali di quest’anno si aggira intorno ai 177 euro a persona, nonostante il calo dovuto alla crisi economica. Molte persone già cercano dei metodi per riciclare i regali non graditi, anche se spesso è più semplice cambiarli o chiedere un reso fino a quando è possibile
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LO SCONTRINO DI CORTESIA - Nella maggior parte dei casi deve essere l’acquirente a cambiare il regalo; quindi, bisogna considerare tale eventualità prima di fare l’acquisto e se possibile conservare lo scontrino, in modo da evitare complesse procedure. È bene sapere anche che molti negozi rilasciano lo scontrino di cortesia, una prova d’acquisto senza il prezzo, destinata ai regali, che consente di far cambiare l’oggetto proprio alla persona interessata
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I TEMPI DA RISPETTARE – Non va dimenticato che ci sono delle tempistiche da rispettare, della modalità di acquisto, anche in base alla tipologia di prodotto e delle regole commerciali stabilite da ogni esercizio. Vi sono comunque delle linee generali sempre valide, garantite dal Codice di consumo
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IL RECESSO – Per questa ragione esiste il cosiddetto diritto di recesso: il diritto del consumatore di restituire il prodotto in caso di ripensamento, in modo tale da ottenere il rimborso o la sostituzione. Esercitabile entro 14 giorni, non necessita di particolari motivazioni per essere richiesto: per questo non si applica a tutti gli acquisti, ma soltanto a quelli a distanza, che vengono effettuati attraverso gli e-commerce, per telefono, per posta oppure fuori dal locale commerciale del negoziante, per esempio sulle bancarelle
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COME SI ESERCITA IL DIRITTO DI RECESSO – Il diritto di recesso nasce per tutelare in primis gli stessi commercianti, visto che il cliente non può avere ripensamenti se sceglie il prodotto personalmente, ma può accadere se lo sceglie a distanza. In queste circostanze la procedura è estremamente semplificata: basta comunicare attraverso una raccomandata e spedire per posta l’oggetto da restituire
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ANCHE FISICAMENTE – In ogni caso è sempre bene chiedere prima dell’acquisto: spesso, infatti, i commercianti scelgono di permettere il diritto di recesso anche nel caso di acquisti nei negozi fisici, come segno di cortesia verso i clienti

COSA NON SI PUÒ RESTITUIRE – Ci sono articoli che però non sono restituibili, né dopo 14 giorni né dopo 7, limite usato da molti esercizi commerciali. Fra questi gli articoli sanitari, la biancheria intima, i prodotti per l’igiene o gli articoli in saldo o in sconto

LA GARANZIA IN CASO DI DANNEGGIAMENTO – Il cambio prodotto viene sempre assicurato quando presenta difetti. La garanzia prevede la responsabilità del venditore, che deve sostituire, riparare o rimborsare il prodotto danneggiato. La garanzia, con validità di 2 anni, può essere esercitata dal consumatore entro 26 mesi dall’acquisto, anche se più passa il tempo più è difficile provare i danni. Secondo il Codice di consumo il cliente deve esercitare il suo diritto direttamente verso il venditore, che a sua volta può agire contro il produttore
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