
Apple, l’ondata di Covid in Cina minaccia i conti: rischio calo produzione e domanda
L’azienda realizza un quinto dei ricavi dalle vendite nel Paese e, soprattutto, assembla lì più del 90% dei suoi iPhone. La mancanza di lavoratori a causa del boom dei contagi e il calo delle richieste rischia di interrompere la serie positiva di 14 trimestri consecutivi di aumento dei ricavi. Problemi anche per Tesla, che ha sospeso sabato - con un giorno di anticipo rispetto al previsto - la sua produzione nell'impianto di Shanghai

Apple rischia di interrompere la serie positiva di 14 trimestri consecutivi di aumento dei ricavi. A pesare è l’ondata di Covid in Cina. Cupertino infatti, dopo le tensioni all'impianto Foxconn di Zhengzhou (conosciuto anche come “iPhone City”), si trova di fronte a un nuovo e probabilmente più duraturo rischio: la mancanza di lavoratori a causa del boom dei contagi da coronavirus
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Dopo aver adottato dai primi mesi della pandemia la politica “zero Covid”, Pechino ha invertito la rotta e questo ha causato un balzo dei casi, con possibili implicazioni sulla disponibilità della forza lavoro. Secondo i dati del Financial Times, solo nei primi 20 giorni di dicembre i contagiati sarebbero stati fino a 250 milioni
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L’aumento dei casi fa tremare Apple. L’azienda, infatti, realizza un quinto dei ricavi dalle vendite in Cina e, soprattutto, assembla nel Paese più del 90% dei suoi iPhone. Gli analisti stimano che l'ondata di Covid cinese contribuirà a un calo dei ricavi nel trimestre in corso sotto il record di 123,9 miliardi di dollari segnato nello stesso periodo dello scorso anno, per una contrazione dell'utile dell'8%
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“I prossimi due-sei mesi saranno cruciali per la catena di approvvigionamento di Apple", hanno detto alcuni analisti parlando con il Financial Times. Per l'amministratore delegato Tim Cook, insomma, si tratta di una sfida non indifferente, dalla quale potrebbe dipendere anche la sua eredità
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Intanto, mentre molti osservatori chiedono un piano B per la produzione fuori dalla Cina, Apple ha già iniziato a cercare alternative spingendo sull'India e sul Vietnam. Ma ci vorrà del tempo prima che gli sforzi messi in campo portino dei frutti
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Il boom di Covid in Cina crea problemi anche a Tesla. Il colosso delle auto elettriche ha sospeso sabato - con un giorno di anticipo rispetto al previsto - la sua produzione nell'impianto di Shanghai: una decisione presa in seguito ai contagi e al rallentamento della domanda. Lo stop alimenta i timori degli investitori sulle prospettive della casa automobilistica, sotto pressione da mesi e avviata a chiudere a Wall Street il peggiore anno della sua storia

Tesla fino a pochi mesi fa era la casa automobilistica che valeva di più al mondo. I titoli hanno perso il 70% dal picco del novembre 2021 e la parabola di calo sembra destinata a proseguire, fra una concorrenza sempre più agguerrita e Elon Musk distratto da Twitter. Da quando il miliardario ha acquistato il social - finanziando parte dell'operazione con la vendita di azioni Tesla - i titoli del colosso delle auto elettriche hanno accentuato il loro calo

A nulla sono servite le recenti rassicurazioni di Musk sul suo passo indietro dalla guida di Twitter non appena avrà trovato un successore adeguato: le sue parole non sembrano aver avuto effetto sugli investitori. Il miliardario però non si è scomposto e si è detto ottimista per Tesla. "C'è un clima tempestoso di fronte a noi, ma dopo ci sarà il sole", ha detto

Tornando ai contagi Covid in Cina, nelle scorse ore è intervenuto Xi Jinping con una direttiva che dovrebbe frenare l'ulteriore espansione del virus: il presidente cinese ha parlato di una "campagna sanitaria più mirata" e una "linea di difesa comunitaria" di fronte alla "nuova situazione". Come riporta la tv di Stato, nel suo primo intervento pubblico dopo l’allentamento delle restrizioni in seguito alle proteste della gente esasperata dalla gestione militarizzata della politica “Zero Covid”, ha rivolto le sue indicazioni ai funzionari di tutto il Paese

“Di fronte alla nuova situazione occorre lanciare una campagna sanitaria più mirata, rafforzare una linea di difesa comunitaria per la prevenzione e il controllo delle epidemie e proteggere efficacemente la vita delle persone, la sicurezza e la salute", è la linea di Xi. La Cina registra la curva di infezione più alta a livello mondiale. Alcuni studi stimano ad almeno un milione il numero di possibili morti per Covid. Nelle farmacie i farmaci scarseggiano, le strutture sanitarie sono al collasso, i crematori non riescono a smaltire la grande quantità di cadaveri
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