
Bonus mobili: nel 2022 termina tetto a 10mila euro per le spese, si scende a 5mila
Restano solo pochi giorni per chi ha intenzione di usufruire del bonus mobili per intero: dal primo gennaio 2023 il plafond di spesa detraibile scenderà dagli attuali 10mila a 5mila euro. Non solo: nel 2022 si chiuderà anche la possibilità di usufruire del bonus per chi ha iniziato gli interventi di recupero del patrimonio edilizio dal primo gennaio 2021. Per gli acquisti che verranno effettuati nel 2023, infatti, il bonus mobili dovrà essere agganciato a interventi iniziati a partire dal primo gennaio 2022

Restano solo pochi giorni per chi ha intenzione di usufruire del bonus mobili per intero, nella sua veste attuale. La Legge di bilancio 2023, infatti, non prevede modifiche a quanto è stato già deciso: salvo novità dell’ultima ora, dal primo gennaio il plafond di spesa detraibile scenderà dagli attuali 10mila a 5mila euro
GUARDA IL VIDEO: Bonus mobili: cosa cambia dal primo gennaio 2023
Le persone che ancora non hanno speso per intero il tetto massimo di spesa, cioè 10mila euro, hanno tempo fino al 31 dicembre per farlo: da gennaio, infatti, la quota di spesa che non è stata utilizzata verrà persa definitivamente. Non solo: nel 2022 si chiuderà anche la possibilità di usufruire del bonus per chi ha iniziato gli interventi di recupero del patrimonio edilizio dal primo gennaio 2021. Per gli acquisti che verranno effettuati nel 2023, infatti, il bonus mobili dovrà essere agganciato a interventi iniziati a partire dal primo gennaio 2022
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Al momento, quindi, restano valide le regole introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 - che ha prorogato il bonus fino al 2024, ma con delle modifiche - e la Manovra 2023 non interviene sul tema. Questo vuol dire che, come detto, dal prossimo gennaio il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione scenderà a 5mila euro. Nel 2020 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione era di 10mila euro, nel 2021 il plafond a disposizione era salito a 16mila euro, per il 2022 la soglia è scesa a 10mila euro, nel 2023 e nel 2024 sarà a 5mila
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Come spiega l’Agenzia delle Entrate, il bonus mobili è “una detrazione Irpef del 50%” di cui si può usufruire “per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione”. La classe energetica deve essere almeno A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo
Le informazioni sul sito dell'Agenzia delle Entrate
Può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia e la data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui sono state sostenute le spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Per gli acquisti di mobili ed elettrodomestici effettuati nel 2022, la detrazione spetta a condizione che i lavori siano iniziati a partire dal primo gennaio 2021. Nel 2023, spetterà a chi ha iniziato i lavori nel 2022, nel 2024 il bonus dovrà essere agganciato a lavori iniziati nel 2023
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L’Agenzia delle Entrate ha sottolineato più volte che il bonus mobili spetta solo ai contribuenti che hanno effettuato interventi di recupero del patrimonio edilizio e che usufruiscono del bonus ristrutturazioni. Tra gli interventi edilizi che danno diritto alla detrazione ci sono la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti, la ricostruzione o il ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi (se è stato dichiarato lo stato di emergenza)

Ma ci sono delle precisazioni. La realizzazione di lavori di ristrutturazione sulle parti comuni condominiali consente ai singoli condòmini (che usufruiscono pro quota della relativa detrazione) di detrarre le spese sostenute per acquistare gli arredi delle parti comuni, come guardiole oppure l’appartamento del portiere, ma non consente loro di detrarre le spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per la propria unità immobiliare

La detrazione non spetta, poi, per i lavori di manutenzione ordinaria sui singoli appartamenti e neppure per la realizzazione di posti auto o box pertinenziali. Non si può usufruire del bonus, quindi, in caso di tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni. Spetta, invece, a chi fruisce del super sismabonus 110%

Una volta agganciato il bonus agli interventi, nell’importo delle spese agevolabili rientrano anche quelle di trasporto e montaggio dei beni acquistati. Tutte le spese - che possono essere saldate anche a rate - devono essere pagate con bonifico, carte di credito o debito. Bisogna conservare la fattura o lo scontrino fiscale. Se una persona esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, ha diritto al beneficio più volte. Il bonus spetta anche se i beni sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio

“A titolo esemplificativo – spiega l’Agenzia delle Entrate – rientrano tra i mobili agevolabili letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo”

“L’acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica – continua l’Agenzia – è agevolabile solo se per quella tipologia non sia ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica. Rientrano, per esempio, fra i grandi elettrodomestici: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento”
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