
Bonus facciate, il termine ultimo per finire i lavori oscilla fra il 2024 e il 2027
La misura ha consentito agevolazioni nei lavori di ristrutturazione delle parti esterne di case, palazzi e condomini tramite cessione di credito o sconto. Per capire cosa è necessario fare per non perdere queste detrazioni si può osservare per analogia lo stesso regolamento utilizzato nelle casistiche della "prima casa" negli immobili in via di costruzione

Molti, fra coloro che hanno fatto domanda per il bonus facciate negli ultimi anni, si stanno chiedendo se i lavori di ristrutturazione debbano essere completati entro un termine specifico per evitare di perdere le detrazioni di cui hanno usufruito tramite cessione di credito o sconto
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Il Sole24Ore ricorda che l’erario, tramite la circolare 28/E/2022, ha sempre ribadito un concetto cardine: è il completamento dei lavori a rappresentare il presupposto di spettanza di qualunque detrazione edilizia. Non ha mai fissato un termine ultimo entro cui portare a compimento i lavori stessi
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Secondo il quotidiano economico, si può perciò applicare – per analogia – lo stesso regolamento valido per l’agevolazione ‘prima casa’ in relazione all’immobile in via di costruzione: si tratta dell’agevolazione di cui alla Nota 2-bis dell’articolo 1 della Tariffa, Parte Prima, allegata al Dpr 131/1986
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Quest’ultima non prevede un termine specifico per il completamento dei lavori, e la circolare 38/E/2005 ha stabilito che per avere accesso al beneficio fiscale il contribuente è tenuto a dimostrare la conclusione dei lavori entro i tre anni dalla registrazione dell’atto d’acquisto
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Questa stessa conclusione sembra perciò applicabile al bonus facciate e anche alle altre agevolazioni di carattere edilizio

In conclusione, se il termine di completamento dei lavori coincide con l’arco di tempo necessario perché il Fisco svolga i suoi controlli, può essere – continua Il Sole24Ore - che gli interventi debbano essere portati a compimento almeno entro il termine ordinario per l’emissione dell’avviso di accertamento dell’articolo 43 Dpr 600/1973: significa entro il 31 dicembre del sesto anno successivo a quello di sostenimento delle spese (per il bonus facciate riferito al 2021 si tratta di chiudere i lavori entro la fine del 2027)
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Si può però anticipare la scadenza e fare riferimento al termine più breve del controllo formale della spettanza delle detrazioni in dichiarazione, in base all’articolo 36-ter Dpr 600/1973
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È fissato al 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di sostenimento delle spese: considerando i lavori del 2021, perciò, dovrebbero finire entro la fine del 2024
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Intanto, sempre nell’ambito dell’edilizia, il problema dei crediti incagliati del Superbonus sbarca anche tra gli emendamenti della manovra. Il tema, denunciato dai costruttori e finito sotto la lente nelle ultime settimane per il blocco in particolare di Poste italiane, è già al centro del dibattito parlamentare nato intorno al decreto Aiuti quater, attualmente in discussione al Senato
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