Manovra, valanga di emendamenti: resta stop a obbligo Pos

Economia

Simone Spina

Entra nel vivo l’iter della legge di Bilancio Sono oltre 3 mila le proposte di modifica depositate in Parlamento, di cui più di 600 presentate dalla maggioranza. Tra gli interventi che potrebbero cambiare, ci sono le pensioni minime, l’anticipo dell’uscita dal lavoro per le donne, ma anche il Superbonus, il costo del lavoro e i congedi per chi ha figli. Confermato lo stop alle sanzioni per chi rifiuta i pagamenti elettronici fino a 60 euro

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Sui pagamenti elettronici il governo non arretra. L’idea di cancellare le sanzioni per i negozianti che rifiutano carte e bancomat per acquisti fino a 60 euro per il momento resta in manovra. Un limite che, nei fatti, eliminerebbe l’obbligo per i commercianti di accettare il Pos per molte spese quotidiane e che, secondo Giorgia Meloni, può essere ridiscusso in sede europea pur essendo – avrebbe aggiunto – una misura di buon senso perché – questa la sua opinione – se le commissioni bancarie fossero a carico dei cittadini nessuno pagherebbe un caffè con la moneta digitale.

Contante ed evasione

Secondo la Banca d’Italia i costi del contante sono superiori a quelli delle transazioni elettroniche e l’uso di banconote favorisce l’evasione fiscale. Il contrasto a chi non paga le tasse è uno degli impegni che l’Italia ha preso per avere i fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa. Da qui l’attenzione per quanto Bruxelles potrà dire sul Pos e sull’innalzamento a 5mila euro dell’uso del contante.

Più di 600 proposte di modifiche dalla maggioranza

Ci sono comunque altre questioni ancora da metter a punto nella manovra. Gli emendamenti, le proposte di modifica arrivate in Parlamento, sono oltre tremila, di cui più di 600 della maggioranza. Una valanga, come è consuetudine, ma stavolta i tempi sono strettissimi.

Pensioni minime e Opzione Donna, si cambia?

Tra i punti che potrebbero cambiare ci sono le pensioni. Per gli assegni minimi, ora è previsto che salgano a 575 euro al mese (50 in più) ma i partiti spingono per portarli a 600. Su Opzione Donna, l’anticipo per chi ha 35 anni di contributi, si potrebbe decidere di fissare l’età a 60 anni (anziché 58 come adesso), senza sconti – dunque – sul requisito anagrafico per i figli come detto finora.

Superbonus, si tenta di riaprire i termini

Altro nodo è quello del Superbonus al 110 per cento. Si vorrebbe allungare al 31 dicembre i termini (scaduti il 25 novembre) per poter usufruire dell’incentivo per le ristrutturazioni edilizie, che da gennaio scenderà al 90 per cento, e si lavora per sbloccare i crediti accumulati dalle aziende.

Pressing su costo del lavoro e congedi per i figli

Continua, poi, il pressing per un taglio più consistente del costo del lavoro e maglie più large per i congedi a chi ha figli. Ma ogni intervento ha bisogno di denari e la coperta è corta. Confermato invece il no a una norma ad hoc per le società di calcio che chiedono una rateizzazione dei debiti.

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