
Superbonus, lo sconto in 10 anni non convince imprese edili e banche
L’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e l’Abi (Associazione bancaria italiana) non condividono la scelta del governo di ampliare la finestra temporale per scontare i crediti da cessione. Secondo Brancaccio, presidente dei costruttori, la misura porterà a un blocco. Ecco le motivazioni

Tempi più lunghi per scontare i crediti derivanti da cessione o sconto in fattura per gli interventi legati al Superbonus. È la via d'uscita con cui il governo prova a risolvere il problema dei crediti incagliati. Ma la soluzione viene di fatto 'bocciata' da banche e imprese: questa non è la strada giusta, avvertono, e il rischio, secondo loro, è una pioggia di contenziosi
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"Purtroppo questo allungamento, che noi prendiamo come uno sforzo del governo che ha voluto dare una mano per lo sblocco dei cassetti fiscali, servirà a ben poco", spiega all'Ansa la presidente dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Federica Brancaccio: "Pensiamo che si bloccherà tutto"
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L'ipotesi di un allungamento dei tempi era già emersa nei giorni scorsi e l'Ance aveva già manifestato disapprovazione. "Perché la banca che ha già comprato pagando un utilizzo in 5 anni, certamente non se lo porta a 10", spiega Brancaccio. E per imprese? In quel caso “il problema è che se anche hanno capienza fiscale, la liquidità dove la prendono? Non è che puoi reggere senza monetizzare"
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La modifica alla cessione dei crediti è contenuta nel decreto Aiuti quater, appena pubblicato in Gazzetta. Con quest’ultimo anche la stretta al Superbonus, che dal 2023 si riduce al 90%. La norma riguarda i crediti di imposta "derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all'Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022 e non ancora utilizzati": questi crediti potranno essere fruiti in "10 rate annuali di pari importo" al posto dell'originaria rateazione (di 4 anni), previo l'invio di una comunicazione all'Agenzia delle entrate

La quota di credito d'imposta non utilizzata nell'anno "non può essere usufruita negli anni successivi e non può essere richiesta a rimborso". Questo intervento, però, per i diretti interessati non basta a risolvere il problema

L'Ance si è mossa insieme all'Abi (Aassociazione bancaria italiana). Nei giorni scorsi hanno presentato al governo una proposta per utilizzare in compensazione gli F24 presi in carico dalle banche per conto dei loro clienti: "Se un'associazione di categoria fa una proposta insieme all'Abi è perché la situazione è realmente critica e quella è la misura che può sbloccare. Siamo molto preoccupati", prosegue Brancaccio

A complicare la situazione ci sono le continue modifiche sul Superbonus che stanno contribuendo a creare un clima di "sfiducia totale": "Noi pensiamo che si bloccherà tutto. Così si creeranno contenziosi e problemi alle famiglie", avverte la presidente dei costruttori. La speranza di Ance e Abi è che qualcosa possa cambiare in sede di conversione del decreto in legge

Intanto, con le ultime modifiche alla disciplina del Superbonus scatta anche la corsa dei condomini a sfruttare l'ultima finestra utile per l'agevolazione al 110%. Il decreto aiuti quater infatti abbassa il superbonus al 90% dal gennaio 2023, ma non per chi avrà presentato la Cila (comunicazione di inizio lavori asseverata) entro il 25 novembre

In caso di interventi condominiali serve anche la delibera assembleare che abbia approvato l'esecuzione dei lavori e che sia stata adottata prima di quella data. Per le abitazioni unifamiliari, invece, chi al 30 settembre ha completato almeno il 30% dei lavori potrà pagare i lavori usufruendo del 110% fino al 31 marzo (anziché il 31 dicembre)
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Per il resto le villette, cui viene riaperta la porta all'agevolazione (da gennaio 2023 sarebbero state escluse dal bonus), nel 2023 potranno avere il bonus al 90% ma a condizione che il contribuente sia proprietario o titolare "di diritto reale di godimento", che l'immobile sia l'abitazione principale e che abbia un reddito (calcolato col quoziente familiare) non superiore a 15mila euro
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