Superbonus, l’ipotesi del governo Meloni: più tempo per incassare i crediti fiscali
Il sottosegretario all’Economia Freni ha dichiarato che allo studio dell’esecutivo c’è la possibilità di allungare i tempi di sconto delle detrazioni o l’applicazione di coefficienti di compensazione che permettano alle banche di ricominciare a comprare. Mentre Palazzo Chigi pensa a una riduzione del contributo statale sull’agevolazione edilizia da 110% a 90%, i dati dell’Enea mostrano che gli investimenti nel settore sono ancora altissimi
Non c’è soltanto il possibile taglio dal 110% al 90% della detrazione fiscale per i lavori effettuati con il Superbonus. Sul tavolo del governo c’è anche una misura per “scongelare” i lavori bloccati dalle varie strette sulle cessioni dei crediti alle banche che si sono succedute nell’ultimo anno
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IN COSA CONSISTE – Chi ne ha parlato per primo è stato il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, intervenuto al convegno dei giovani imprenditori dell’Ance. Freni ha spiegato che "il governo è consapevole dei dubbi del settore bancario" sulla piena capacità di assorbimento di tutti i crediti fiscali. Per questo "l'esecutivo sta cercando di trovare una soluzione"
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COME FARE – Quali sono le soluzioni prospettate dal governo? Le idee sono due. La prima, ha spiegato il sottosegretario, è l’ampliamento del periodo di “assorbimento, dicendo alle banche e ai destinatari finali del credito che si può scontare non in 5 anni ma in 7 o 8 anni". La seconda sarebbe l’applicazione di “coefficienti di compensazione che consentano al settore bancario di ricominciare a comprare, senza ampliare la durata temporale”
Superbonus, ipotesi dal 110% al 90%: incluse anche le villette
LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ – “Sia tra le imprese che tra i cittadini c’è un sentimento di disperazione. Ci sono famiglie che avevano confidato nello Stato e hanno avviato la ristrutturazione di casa sperando che i lavori durassero sei mesi. Le imprese si sono trovate con i cassetti fiscali pieni di soldi ma i conti correnti vuoti perché le banche hanno smesso di comprare i crediti e hanno dovuto interrompere i lavori”, ha dichiarato Andrea De Bertoldi, deputato di Fratelli d’Italia esperto di Fisco
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LE CIFRE - Secondo le ultime stime, il valore dei crediti “congelati” nei cassetti è di 6 miliardi. “Ci sono a rischio 33 mila imprese e oltre 150 mila lavoratori. Per questo ho scritto un appello al ministro per le Imprese, Adolfo Urso, e a quello del Lavoro, Marina Calderone. Rischiamo di dover aprire il più grande tavolo di crisi della nostra storia”, ha evidenziato De Bertoldi
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IL DISEGNO DI LEGGE - De Bertoldi, proprio insieme a Urso, nella scorsa legislatura aveva anche presentato un disegno di legge (il numero 2012), per introdurre dei buoni digitali liberamente scambiabili attraverso una piattaforma sulla quale far circolare tutti i crediti fiscali. Intanto, come detto, in vista della legge di bilancio, il governo sta studiando una “revisione straordinaria” dell’incentivo, che parte da una riduzione dell’aliquota dal 110%, finora garantita per i condomini anche nel 2023, al 90%
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LA RIAPERTURA PER LE VILLETTE - Si riapre inoltre l’accesso al bonus (con la stessa percentuale) alle villette, anche se con precisi paletti: i proprietari delle abitazioni unifamiliari potranno beneficiare dello sconto solo se vi risiedono, e per loro quindi la villetta è la prima casa, e hanno un reddito massimo di 15mila euro. La soglia però potrà salire in base al numero di componenti la famiglia, introducendo così una sorta di sistema basato sul quoziente familiare. Un meccanismo che potrebbe essere replicato anche per altre misure
I DATI DI OTTOBRE – Intanto non si arresta la corsa al Superbonus, anche se con un’intensità minore rispetto al passato. Ad ottobre, secondo i dati Enea, gli investimenti ammessi all’agevolazione edilizia ammontano complessivamente a 55 miliardi di euro (dai 51,2 miliardi di fine settembre), mentre le detrazioni totali a carico dello Stato previste a fine lavori superano i 60,5 miliardi di euro (dai 56,3 miliardi di settembre)
IN DETTAGLIO - Il numero totale di asseverazioni sfiora le 327mila, contro le 307mila di fine settembre. Il totale degli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione è pari a 38,3 miliardi di euro, pari a quasi il 70% dei lavori realizzati, mentre le detrazioni maturate per i lavori conclusi a carico dello Stato ammontano a 42,2 miliardi. In particolare, per i condomini, il numero di asseverazioni è superiore a 40mila, per investimenti totali a quota 24,1 miliardi di euro e un investimento medio di circa 594mila euro
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