Nuovo congedo parentale: durata, beneficiari e indennizzo. I chiarimenti Inps
L'ente previdenziale, con circolare dello scorso 27 ottobre, ha fornito alcune istruzioni su come poter usufruire dei periodi di astensione dal lavoro legati alla nascita di un figlio, sia guardando al congedo di paternità obbligatorio che al congedo per madre e padre. Ecco cosa serve sapere
Arrivano alcuni chiarimenti dall’Inps sul nuovo congedo parentale e sui 10 giorni di congedo obbligatorio pagato al 100% per i padri lavoratori dipendenti, introdotto a partire dallo scorso 13 agosto 2022. L’ente previdenziale, con la circolare n.122 dello scorso 27 ottobre, va a chiarire vari aspetti delle due misure, da quali sono i potenziali beneficiari a come farne richiesta
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CONGEDO DI PATERNITÀ - Hanno diritto al congedo di paternità, oltre ai lavoratori dipendenti, anche i lavoratori domestici, quelli agricoli a tempo determinato e i dipendenti delle amministrazioni pubbliche. La domanda - si legge nella circolare - va presentata al datore di lavoro almeno cinque giorni prima di quando si intende usufruire del congedo
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L'astensione obbligatoria di dieci giorni per il padre è possibile tra i due mesi prima del parto e i cinque mesi dopo. Può essere frazionata in giorni, nel senso che è fruibile anche non continuativamente, ma non in ore. In caso di parto plurimo, la durata del congedo - che si applica anche al padre adottivo e affidatario - è aumentata a 20 giorni lavorativi
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Il congedo è fruibile soltanto nelle giornate lavorative e tutto il periodo è coperto da contribuzione figurativa. I giorni di pausa dal lavoro spettano anche in caso di morte del figlio, sia precedente alla nascita che entro i successivi 28 giorni. Il congedo di paternità obbligatorio può essere fruito negli stessi giorni in cui la madre sta fruendo del congedo di maternità
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CONGEDO PARENTALE - La nuova normativa, di cui al decreto n. 105 del 30 giugno 2022, prevede anche l'aumento da sei a nove mesi per il congedo facoltativo indennizzabile con il 30% della retribuzione entro i 12 anni di vita di ogni figlio. La novità è andata a migliorare la normativa precedente, che prevedeva invece che si potessero indennizzare al massimo sei mesi e fino ai sei anni di ogni figlio
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Migliora anche la situazione per coloro che avevano diritto all'indennizzo fino a 11 mesi perché con un reddito sottosoglia (inferiore a 2,5 volte l'importo del trattamento minimo). Anche in questo caso si potrà chiedere fin a 12 anni di vita del figlio e non fino a otto
Ricapitolando, fino al 12esimo anno di vita del figlio, a ciascun genitore dipendente del settore privato che chieda il congedo parentale facoltativo spetta un'indennità pari al 30% della retribuzione per tre mesi, non trasferibili all'altro genitore. I genitori hanno poi anche diritto, in alternativa tra loro, ad un ulteriore periodo di congedo della durata complessiva di tre mesi, per i quali spetta un'indennità pari al 30% della retribuzione. Questi ulteriori tre mesi sono invece trasferibili
In pratica, nel complesso, il periodo indennizzabile per ogni figlio arriva a nove mesi dai sei della normativa precedente. Quello che resta immutato è il tetto dei limiti massimi individuali, senza guardare all'indennizzo, di entrambi i genitori dipendenti del settore privato: la madre può fruire di massimo 6 mesi di congedo parentale per ogni figlio entro i 12 anni e il padre può fruire di massimo 6 mesi (elevabili a 7 mesi nel caso in cui si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi) per ogni figlio
Per entrambi i genitori il limite massimo di congedo parentale è di 10 mesi - elevabili a 11 nel caso in cui il padre si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi - per ogni figlio entro i primi dodici anni di vita o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento
GENITORI SOLI - Al genitore solo, sono riconosciuti 11 mesi continuativi o frazionati, di congedo parentale (a fronte dei 10 della normativa precedente), di cui 9 mesi (e non più 6 mesi) sono indennizzabili al 30% della retribuzione
LAVORATORI AUTONOMI - Anche ai genitori lavoratori iscritti alla Gestione separata è data la possibilità di fruire del congedo parentale entro i 12 anni (9 mesi indennizzabili). Per questi lavoratori non è previsto il congedo obbligatorio di 10 giorni per i papà, valido solo per i dipendenti. La riforma ha poi introdotto, ricorda Inps, il congedo parentale per i lavoratori autonomi che avranno diritto a 3 mesi di congedo parentale, da fruire entro l'anno di vita del figlio
I FONDI - Gli oneri previsti dal decreto sul nuovo congedo parentale sono valutati in 96,2 milioni di euro per l'anno 2022; 197,4 milioni di euro per l'anno 2023; 202,1 milioni di euro per l'anno 2024; 206,8 milioni di euro per l'anno 2025; 211,4 milioni di euro per l'anno 2026; 216,6 milioni di euro per l'anno 2027; 221,8 milioni di euro per l'anno 2028; 226,9 milioni di euro per l'anno 2029; 232,4 milioni di euro per l'anno 2030 e in 237,4 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2031
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