
Energia, razionamenti per aziende: le ipotesi del piano di risparmio per l'inverno
Il ministro uscente della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, assicura: "Sul fronte del gas, l'Italia è in sicurezza". A Roma si lavora però a misure che potrebbero essere adottate nel caso in cui, a cavallo dei mesi più freddi, Mosca decidesse di interrompere i rifornimenti verso il nostro Paese. Si parla ancora una volta di razionamenti, con eventuale chiusura degli impianti. Confindustria chiede garanzie per il settore
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A Roma si continua a lavorare per definire le misure più dure del piano di risparmio energetico che verrebbero applicate nel caso in cui i rifornimenti di gas russo verso l’Italia dovessero fermarsi del tutto. Negli scorsi giorni è stato firmato il decreto che ha ufficializzato le misure generali da prendere per tutta la cittadinanza, con la contrazione delle ore di accensione dei termosifoni e della massima temperatura consentita. Si guarda adesso al mondo aziendale
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In sede europea si è fissato l’obiettivo di ridurre del 15% i consumi energetici di ogni Stato, almeno fino a marzo 2023 e su base volontaria. La riduzione diventerebbe invece obbligatoria nel caso in cui la situazione energetica dovesse deteriorarsi al punto di attivare a livello europeo lo stato di allerta (cosiddetto ‘Union alert’)
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economiaOgni Stato membro dovrà predisporre un piano di intervento entro la fine di ottobre. Si sta ancora lavorando alle eventuali misure d'emergenza per le realtà aziendali. Per facilitare il percorso, a partire dallo scorso 3 settembre, Confindustria – in collaborazione con Snam Rete Gas ed ENEA – ha predisposto un questionario che ogni azienda dovrebbe compilare e inviare per raccogliere informazioni sul consumo energetico dei principali settori industriali
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Anche sulla base dei risultati del questionario, il Comitato Tecnico per la Sicurezza Gas adeguerà la costruzione del piano emergenziale per i consumi energetici, sia per il gas che per l’elettricità. Come riporta il Messaggero, guardando ai dati raccolti finora, il mese con il maggiore consumo di energia solitamente è gennaio
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Gli scenari preventivati sono due. Il primo prevede che la Russia fermi le esportazioni di gas a partire da novembre. In questo caso potrebbe essere richiesto alle aziende di interrompere i propri consumi, forse per un mese. Una seconda ipotesi mette in conto che i rifornimenti russi arrivino a zero a partire da gennaio. Questa eventualità non dovrebbe però portare a razionamenti estremi per le aziende, perché entro gennaio le misure generali potrebbero aver già portato a risultati concreti
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Confindustria chiede però da tempo che la grande industria sia esonerata da cicli di razionamento energetici. Il confronto tra i tecnici del governo e i rappresentanti delle categorie produttive è quindi ancora aperto. Roberto Cingolani (in foto), ministro uscente della Transizione Ecologica, continua ad assicurare che “sul fronte del gas, l’Italia è in sicurezza: gli stoccaggi sono pieni e l’inverno sarà tranquillo”

Anche per il direttore finanziario di Italgas, Gianfranco Amoroso, “l’Italia non ha problemi di approvvigionamento del gas per la prossima stagione invernale". Il nostro Paese, ha aggiunto, "ha una posizione migliore rispetto ad altri Paesi, come la Germania. Abbiamo sempre avuto gasdotti collegati a diversi Paesi, più alcuni rigassificatori e il gasdotto dall'Algeria era sempre stato sottoutilizzato rispetto al terminale di Tarvisio per ragioni di costo"

Sembra comunque che un razionamento volontario - per proteggersi dall’aumento vertiginoso del costo dell’energia - sia già stato in parte accolto dalle imprese italiane. Secondo calcoli di Staffetta Quotidiana, guardando al mese di settembre, i consumi di gas si sono contratti del 15,9% rispetto allo stesso periodo del 2021

La contrazione tocca tutti i settori industriali e ammonta a circa 800 milioni di metri cubi di gas. È soprattutto l’industria a essersi mossa per limitare consumi e spese, con una richiesta di energia che – rispetto a settembre 2021 – è scesa del 22,5%

Alcuni impianti hanno ad esempio deciso di prolungare le ferie per evitare i consumi di troppo. Le riduzioni più vistose di volumi consumati sono state quelle del settore termoelettrico (-17,8% su settembre 2021)
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