Giornata dell'alimentazione, Coldiretti: spinto da rincari, 1 italiano su 3 taglia sprechi
Da un’analisi è emerso che il 35% degli italiani taglierà gli sprechi alimentari nei prossimi mesi, adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola, con una svolta green spinta dall'inflazione e dai rincari di gas e bollette. Gli aumenti record dei prezzi hanno portato anche a tagli nei carrelli della spesa, con un effetto a valanga sull'intera filiera agroalimentare. Oggi è anche la Giornata mondiale del pane: anche sulla filiera dell'arte bianca pesano i rincari energetici
Oggi, domenica 16 ottobre, si celebra la Giornata mondiale dell'alimentazione. Per l’occasione, Coldiretti ha diffuso un’analisi effettuata su dati Coop sui comportamenti degli italiani nei prossimi 6-12 mesi: più di una persona su tre, è emerso, taglierà gli sprechi. Coldiretti ha anche lanciato l’allarme sui tagli nel carrello della spesa a causa della crescita record dei prezzi, con un effetto a valanga sull'intera filiera agroalimentare
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Secondo Coldiretti, il 35% degli italiani - più di uno su 3 - taglierà gli sprechi nei prossimi mesi, adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola, con una svolta green spinta dall'inflazione e dai rincari di gas e bollette. Per la Giornata dell'alimentazione, Coldiretti ha quindi pensato a delle iniziative antispreco nei mercati di Campagna Amica: qui, ma anche sul sito web, si possono apprendere i “trucchi” dei cuochi contadini su come organizzare e preparare un pasto completo a spreco zero e ad alto tasso di risparmio
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Nonostante la maggiore attenzione, infatti, il tema dello spreco alimentare resta rilevante. Ogni anno nel mondo - ricorda Coldiretti citando dati Onu - viene gettato quasi un miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17% di tutto quello prodotto. In testa ci sono le abitazioni private, dove se ne butta mediamente circa l'11%. Mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%. Da qui “l'opera si sensibilizzazione della Coldiretti attraverso la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero", ha detto il presidente Ettore Prandini
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"Molti dei piatti più tradizionali - ricorda la Coldiretti - hanno origine proprio dall'esigenza di non sprecare cibo. Come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta. Si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne rimasta semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per rivitalizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avvolgendole in croccante sfoglia. Se avanza del pane, si può optare per la classica panzanella"
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Anche la frutta può rivivere se caramellata o diventare marmellata oppure macedonia. Ciò che viene usato durante la preparazione dei pasti, inoltre, può tornare utile: come l'acqua della pasta o della bollitura di verdure, che si può conservare in frigo per usarla come base per il brodo per risotti, carni, verdure in padella. O anche il brodo delle carni e dei pesci lessati, congelato e utilizzato per cotture successive o per piatti liquidi come le minestre
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Coldiretti ha anche sottolineato come più di un italiano su due (il 51%) ha tagliato la spesa nel carrello a causa della crescita record dei prezzi, che ha ridotto il potere d'acquisto dei cittadini: tutto ciò ha un effetto a valanga sull'intera filiera agroalimentare. Rincari che per il 2022 pesano sulle famiglie italiane per 650 euro in più a causa dell'esplosivo aumento delle bollette, a partire dal gas
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Secondo i risultati dell'indagine condotta sul sito di Coldiretti, il 18% dei consumatori ha dichiarato di aver ridotto la qualità degli acquisti per poter arrivare a fine mese, orientandosi verso prodotti low cost, per effetto dell'inflazione rilevata dall'Istat. Solo un terzo, il 31%, è riuscito a non modificare le abitudini di spesa. L'effetto nei discount alimentari è evidente: nei primi 8 mesi +9,5% nelle vendite in valore, il balzo più elevato nel dettaglio
L'aumento dei costi, dice Coldiretti, colpisce duramente l'intera filiera agroalimentare. A partire dalle campagne: più di una azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell'attività, ma secondo il Crea ben oltre un terzo (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari. “Bisogna intervenire subito per contenere il caro energia e i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende agricole e spesa degli italiani”, ha detto Prandini
Oggi 16 ottobre è anche la Giornata mondiale del pane: una occasione per celebrare la centralità di un cibo che ha sempre unito, attraverso i secoli, popoli, culture e religioni. Il pane, oltre alla sua valenza simbolica, soprattutto nel nostro Paese costituisce "anche un inestimabile patrimonio culturale da tutelare e da promuovere, con circa 250 tipologie di pane che raccontano la storia dell'Italia, delle sue regioni, delle sue collettività”, sottolinea Italmopa - Associazione Industriali Mugnai d'Italia (Federalimentare/Confindustria)
"La produzione, da parte dei nostri Molini, di farine e semole destinate alla sola panificazione, sia essa artigianale o industriale, ammonta annualmente a circa 2,4 milioni di tonnellate, alle quali aggiungere circa 250mila tonnellate destinate ai prodotti sostitutivi del pane", ha detto Andrea Valente, presidente Italmopa
L'incidenza del costo del grano sul prezzo del pane è marginale, pari a circa il 10% in media. Lo dimostra, secondo la Coldiretti, anche l'estrema variabilità delle quotazioni al dettaglio in Italia: "Un chilo di grano viene pagato oggi agli agricoltori intorno ai 36 centesimi e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto ai consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro a seconda delle città"
A pesare sulla filiera dell'arte bianca, invece, sono i rincari energetici, che incidono sui costi di produzione. “I prezzi all'ingrosso delle farine di grano tenero sono in costante aumento, sono arrivati a segnare un +51% e +45% nei mesi di agosto e settembre, rispetto ai prezzi di un anno fa", ha denunciato il presidente Fiesa Assopanificatori Confesercenti, Davide Trombini. Ha poi rivolto un “vivo appello alle forze politiche tutte e al futuro governo, affinché si esca dalle misure tampone per contrastare il caro energia"
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