
Covid, gli effetti di una nuova ondata sul lavoro: ritorno a mascherine e smart working?
Nella bozza della circolare “Indicazioni per la gestione dell’epidemia SARS-CoV-2 nella stagione autunno inverno 2022-2023” il Ministero della Salute presenta alcuni scenari utili al contenimento dei contagi: potrebbero essere attuati se i casi di coronavirus continuassero a salire, come sta succedendo da giorni

Salgono i casi di coronavirus in Italia e circolano ipotesi su come contenere – di nuovo – i contagi. Questi scenari si leggono nella bozza di circolare stilata dal Ministero della Salute il 30 settembre scorso, dal titolo “Indicazioni per la gestione dell’epidemia SARS-CoV-2 nella stagione autunno inverno 2022-2023”
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Il testo fa riferimento prima di tutto alla diffusione dei vaccini e all’intenzione di colmare “le lacune nella copertura vaccinale del ciclo primario e dei booster raccomandati”. Fra questi ultimi è inclusa, ovviamente, la quarta dose
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Per quanto riguarda le mascherine, il documento ricorda che "in Italia è ancora in vigore l'uso obbligatorio di mascherine nelle strutture sanitarie e di assistenza a lungo termine, secondo quanto disposto con ordinanza del ministro della Salute del 29 settembre 2022”
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Il loro uso in spazi pubblici chiusi “potrà essere una prima opzione per limitare la trasmissione nella comunità nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sull'assistenza sanitaria e/o sul funzionamento dei servizi essenziali”
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E allo stesso modo, “nel caso di un sensibile peggioramento dell’epidemia, si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti”

Infine la raccomandazione in chiusura: “Sebbene l'evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile, il nostro Paese deve prepararsi - per il terzo anno consecutivo - ad affrontare un autunno e un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute”

“Il futuro della pandemia da Sars-Cov-2 non dipende solo da nuove varianti che possono emergere e sostituire quelle precedentemente circolanti”, sottolinea il Ministero della Salute, “ma anche dai comportamenti e dallo stato immunitario della popolazione”

Ecco perché, quindi, “è particolarmente importante evitare la congestione delle strutture sanitarie limitando l’incidenza di malattia grave da Covid-19 proteggendo soprattutto le persone più fragili e influendo su fattori modificabili per cui i sistemi sanitari e la società devono continuare ad adattare la loro risposta all’andamento epidemico del Sars-Cov-2”
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