Moody's avverte l'Italia: possibile taglio del rating senza le riforme previste dal Pnrr

Economia

Il monito dell’agenzia di rating che, nella sua Credit Opinion sul debito sovrano italiano, spiega come il contesto economico globale stia pesando sulle prospettive di crescita del nostro Paese

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Moody's potrebbe procedere con un downgrade del rating dell'Italia (lasciato invariato a Baa3 negativo in un aggiornamento dopo le elezioni politiche), qualora il Paese non centrasse le riforme contenute tra gli obiettivi del Pnrr.

I fattori di rischio

L'agenzia di rating specifica nel suo rapporto che il taglio potrebbe avvenire “se dovessimo prevedere un significativo indebolimento delle prospettive di crescita a medio termine del Paese, forse a causa della mancata attuazione delle riforme che favoriscano la crescita, comprese quelle previste dal Pnrr". "Mentre la crescita e gli sviluppi fiscali hanno prodotto sorprese positive nel 2021 e all'inizio del 2022 - spiega l'agenzia - le condizioni di finanziamento più restrittive, l’inflazione elevata, i rischi per le forniture di energia dalla Russia e un contesto politico più complesso stanno pesando sulle prospettive di crescita dell'Italia e sulla dinamica del debito". 

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Il rating potrebbe anche migliorare se...

Mentre la valutazione di Moody's potrebbe anche migliorare, si legge nel testo, "se le istituzioni italiane, le prospettive di crescita e la traiettoria del debito si dimostrassero resistenti ai rischi derivanti dall'incertezza politica, dalla sicurezza energetica e dall'aumento dei costi di finanziamento". 

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Il sostegno dell'Ue in caso di necessità

"La nostra visione del credito dell'Italia - prosegue l'agenzia di rating - bilancia le grandi dimensioni della sua economia, l'elevata ricchezza delle famiglie, un basso indebitamento del settore privato e diversificazione economica, a fronte di un debole potenziale di crescita e livelli elevati di debito pubblico”. 
Il rating dell'Italia, conclude Moody's, "riflette anche la nostra ipotesi che i Paesi centrali dell'area euro saranno inclini a sostenere l'Italia in caso di necessità, un'opinione confermata dal recente annuncio dello scudo anti spread da parte della Bce".

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