
Con la perdita delle forniture russe l'Italia si trova a rischio razionamenti. Sulla carta il nostro Paese ha la possibilità di superare indenne l'inverno - tra taglio dei consumi e forniture extra - ma le variabili sono molte

"È difficile essere fiduciosi" per questo inverno, "ci sono delle variabili del sistema che non sono sotto controllo di nessuno". Sono le parole di Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni

Partiamo dunque dalle poche certezze che può avere il nostro Paese per l'approvigionamento di gas durante l'inverno: gli stoccaggi. Oggi secondo Agsi le riserve in Italia sono al 91,15%, ma potranno coprire solo una parte dei consumi invernali anche se le riempissimo completamente
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Il primo elemento di incertezza è quello del meteo: quanto farà freddo durante il prossimo inverno? Da questo dipende la quantità di gas che consumeremo per riscaldare le case, gli uffici e i negozi. Le prime abitazioni che saranno autorizzate ad accendere il riscaldamento sono quelle che si trovano nel Nord Italia, il 22 ottobre

Così come sarà da osservare con attenzione cosa accadrà ai flussi di chi ci sta vendendo il gas. Con il metano russo azzerato, la continuità dell'invio delle forniture da Algeria e Azerbaijan sarà fondamentale. La prima ha recentemente diffuso delle nuove stime sulle quantità di gas che venderà al nostro Paese, prevedendo 3,6 miliardi di metri cubi in forma liquefatta via nave. Combustibile che dovrà essere rigassificato e che dunque ridurrà la capacità dei tre impianti attivi oggi in Italia

Lo stesso bisognerà fare per l'importazione di energia elettrica, per cui oggi l'Italia è dipendente dall'estero per il 13,4%. Soprattutto dalla Francia, da cui erano arrivate indiscrezioni - poi smentite - di un taglio delle forniture

L'Unione Europea richiede a tutti gli Stati membri di ridurre i propri consumi di gas. L'Italia deve contribuire per il 7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Per ora il nostro Paese sta rispettando la tabella di marcia, e ha tagliato 1 miliardo di metri cubi di consumo rispetto agli 8 previsti dal governo. E l'inverno deve ancora iniziare

Altro tema da tenere in considerazione è il trasporto di gas da Sud - dove arriva, in particolare, da Algeria e Azerbaijan - e Nord, dove viene consumato per il 60%. Oggi la rete di trasporto Snam può garantire il passaggio di 126 milioni di metri cubi al giorno, una somma che potrebbe diventare stretta se il Tap venisse raddoppiato, come previsto per i prossimi anni. Per questo Snam ha progettato un nuovo metanodotto e una nuova centrale di compressione nel Centro Italia, che saranno però ultimati solo nel 2027