
Se comprare una vettura nuova diventa un’impresa, anche sceglierne una di seconda mano può essere molto costoso: come rileva Il Sole 24 Ore, il valore è cresciuto di quasi il 33% rispetto al 2019. Un dato che cambia sia le disponibilità della concessionaria che le abitudini di acquisto dei cittadini italiani
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Comprare un’automobile nuova è diventato un vero e proprio percorso ad ostacoli. Attese infinite, listini aumentati, accessori introvabili a causa della mancanza di semiconduttori. Secondo Il Sole 24 Ore oggi servono sei mesi per acquistare un’auto nuova, a causa soprattutto della mancanza di semiconduttori per i chip, che significa doversi mettere pazientemente in lista di attesa
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LE ALTERNATIVE - Per questo oggi sempre più persone si rivolgono al mercato delle auto usate, meglio se recenti o poco chilometrate. Ma anche il mercato delle vetture di seconda mano ha subìto una vera e propria impennata, aumentando notevolmente le cifre da investire e al tempo stesso riducendo la disponibilità delle automobili a causa dell’elevata domanda
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I DATI - I numeri dell’indice Agpi, che misura i prezzi delle auto usate in vendita su AutoScout24 e considera i veicoli di seconda mano pubblicati da meno di 18 settimane e con un valore inferiore a 250mila euro, indicano che nell’ultimo anno gli aumenti hanno superato il 20% e in tre anni il costo medio è cresciuto addirittura del 33%
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IL PICCO - “Secondo l'indice dei prezzi di AutoScout24, il valore medio di un’auto usata nel mese di luglio 2022 ha toccato la soglia di circa 21.600 euro, pari a un +21,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e del +33,6% rispetto a luglio 2019. Per i dealer, anche nello scenario di distribuzione attuale, l’online si è confermato lo strumento ideale per massimizzare le opportunità di vendita e acquisto”, ha dichiarato Sergio Lanfranchi, Centro Studi di AutoScout24, in un’intervista a Il Sole 24 Ore
Immatricolazioni auto Italia, ad agosto +9.9%. Da inizio anno -18.4%COME CAMBIA LA DISPONIBILITÀ - Meno auto nuove e più usate cambiano conseguentemente il panorama anche in concessionaria. Come sottolineato dall’indagine realizzata dal Centro Studi Fleet&Mobility, lo stock medio di autovetture usate presso il venditore ha subìto, nel corso dei dieci anni analizzati (dal 2012 al 2021), forti oscillazioni, che lo hanno portato a raggiungere un picco massimo di 89 unità nel 2017 e un picco minimo di 50 nel 2021
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IL TEMPO DI PERMANENZA - Altro dato interessante arriva dal tempo di permanenza. Dal 2012 al 2014 lo stock di vetture usate restava mediamente in magazzino per 84 giorni. Tra il 2015 e il 2020 i giorni sono diventati soltanto 73 (2,3 mesi). Nel 2021, per lo stesso motivo analizzato sopra, si sono ulteriormente ridotti a 59. Tradotto? Se all’inizio del periodo il magazzino ruotava 4,4 volte all’anno, nell’ultimo anno la velocità è aumentata a 6,2 volte

LE ABITUDINI DI ACQUISTO - A cambiare sono anche le abitudini di acquisto degli italiani. Se nel 2010 gli italiani che acquistavano un’auto usata concentravano la scelta su vetture relativamente recenti (come riportato da Fleet&Mobility, solo una su quattro aveva più di dieci anni, con un totale complessivo di circa 600mila passaggi di proprietà), nel 2021, in un mercato dell’usato diventato più grande del 10% rispetto al 2010, la metà dei passaggi ha riguardato vetture immatricolate oltre dieci anni prima, per il totale di quasi 1,4 milioni di veicoli

LA LETTURA - Questo significa da un lato un miglior invecchiamento delle auto e una maggiore attenzione alla manutenzione che ha permesso di puntare su veicoli più "anziani", dall’altra parte un significativo allontanamento dalle auto nuove o seminuove. Se nel 2010, escludendo i noleggi, su 100 auto acquistate 39 erano nuove, 47 usate fino a dieci anni e solo 14 erano più vecchie di un decennio, nel 2021 si è passati a 28 nuove, 37 fino a dieci anni e 35 più vecchie