Energia, con le rinnovabili l’Italia può arrivare al 58% di autonomia: lo studio di A2A
EconomiaIl report “Verso l'autonomia energetica italiana”, realizzato da The European House - Ambrosetti in collaborazione con A2A, rivela che il nostro Paese oggi è quintultimo in Europa per autonomia energetica (22,5% dei consumi) ma sfruttando le materie prime di cui ha abbondanza (acqua, vento e sole) potrebbe salire fino al 58,4%. Mazzoncini (ad A2A) a Sky TG24: "Lavorare su efficienza energetica"
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L'Italia oggi è quintultima in Europa per autonomia energetica, pari al 22,5% dei consumi contro il 39,5% di media Ue al 2019, ma sfruttando le proprie materie prime di cui ha abbondanza - acqua, vento e sole - potrebbe salire fino al 58,4%. È la conclusione a cui è giunto lo studio "Verso l'autonomia energetica italiana" realizzato da The European House - Ambrosetti in collaborazione con A2A. L'Italia, nota lo studio, è seconda per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio, e se le sfruttasse, agendo anche su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, potrebbe triplicare l'autonomia energetica, rispetto agli attuali livelli, con un incremento di circa quattro volte rispetto a quello rilevato negli ultimi 20 anni. In dettaglio, è ottenibile una crescita di potenza installata di 105,1 GW di solare, 21,1 GW di eolico e 3,3 GW di idroelettrico dall'attivazione delle fonti di energia rinnovabili nei nostri territori, a tecnologie correnti e vincoli normativi e strutturali in essere. Inoltre, circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti possono essere avviati a recupero energetico producendo elettricità per oltre 7 TWh (+55% rispetto al 2020), mentre la valorizzazione del biometano può attivare circa 6,3 miliardi di m3 (8% del consumo nazionale e 22% del gas importato dalla Russia).
Mazzoncini a Sky TG24: “Usare fonti autoctone è essenziale"
Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, ai microfoni di Sky TG24 spiega che “l’Italia importa il 78% dell’energia e questo ci rende particolarmente deboli, soprattutto in questa fase. Sfruttando le nostre risorse rinnovabili possiamo arrivare al 58% in una decina d’anni. Usare le fonti autoctone è essenziale”. Sull’attuale situazione dice: “Il price cap per il gas va assolutamente messo”. Mazzoncini a margine del summit a Cernobbio, ha anche detto che "veniamo da un'estate caratterizzata dal perdurare degli effetti di una crisi geopolitica ed economica e da quelli sempre più evidenti del climate change. Uno scenario che sta favorendo la consapevolezza della necessità di utilizzare al massimo le fonti energetiche rinnovabili per rendere il Paese quanto più possibile autonomo e per accelerare il processo di decarbonizzazione e transizione ecologica”.
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Patuano: “Compiuti passi avanti nello sviluppo di produzione energetica da rinnovabili”
"Con questo studio è stato possibile analizzare il potenziale delle regioni in termini di valorizzazione delle fonti energetiche disponibili, e di definire il contributo dei diversi territori per l'autonomia energetica del Paese all'interno dei vincoli normativi e strutturali esistenti”, dichiara Marco Patuano, presidente di A2A. “Sono già stati compiuti passi avanti in termini di sviluppo di produzione energetica da fonti rinnovabili, come mostra l'indice definito da Ambrosetti secondo cui l'Italia registra l'incremento più marcato fra i principali peer europei nel periodo 2000-2019. La possibilità di ottimizzare ulteriormente la produzione a seconda delle peculiarità delle singole regioni italiane, delle relative risorse disponibili e degli impianti già presenti, consentirebbe di attivare il pieno potenziale dell'Italia e di renderla meno soggetta a dinamiche esogene. Si tratta di un obiettivo raggiungibile solo attraverso un cambio di paradigma e il fondamentale coinvolgimento di istituzioni nazionali e locali, cittadini e imprese".