
Caro bollette, imprenditori in crisi: molte aziende rischiano di chiudere
Dall’industria del turismo a quella manifatturiera, sono centinaia le imprese che hanno visto i costi delle bollette aumentati di più del doppio: molte di loro sono costrette a lavorare a regime ridotto, ma a settembre la situazione potrebbe anche essere peggiore

Rincari di oltre il 100% per le bollette di moltissime aziende italiane, dal settore del turismo a quello manifatturiero come carta e ceramica. Le attività che hanno bisogno di molta energia per funzionare stanno lavorando a regime ridotto per mantenere i costi sostenibili
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Un’indagine Swg per Confesercenti ha mostrato come nel settore commercio, servizi e turismo la situazione potrebbe addirittura peggiorare per un’impresa su 3 e per il 28% degli intervistati la causa è dell’aumento dei costi energetici. E molte aziende non escludono di fermarsi
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"La nostra economia sta rischiando un disastro economico ed occupazionale. Il caro energia è diventato insostenibile. Saremo costretti a iniziative clamorose se non ci saranno interventi immediati”, ha dichiarato la presidente di Confcommercio Napoli e provincia, Carla della Corte
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"Molte imprese sono già al collasso – ha continuato della Corte - e le prossime settimane rischiano di chiudere molte attività. È per questo motivo che chiediamo interventi urgenti e straordinari per consentirci di pagare le bollette del gas e della luce che, in questo mese di agosto, sono aumentate, rispettivamente, del 300 e del 500 per cento”
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Il record a Buccino in provincia si Salerno, dove a un imprenditore titolare di un’impresa conserviera è arrivata una bolletta energetica da un milione di euro, quasi dieci volte di più di quanto pagato nello stesso periodo di un anno fa
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Ha provato sulla sua pelle gli effetti del “caro energia” Francesco Francese, ma non ha subito passivamente l’aumento: anzi, ha pubblicato sui social la foto con le due bollette di luglio 2021 e 2022; la prima aveva un importo normale per luglio e agosto, mentre la seconda era da 978mila euro

"Mentre i nostri politici litigano per una poltrona calda – ha detto Francese - gli imprenditori sono lasciati soli in mezzo alla giungla energetica. Per lavorare 15 giorni di luglio - ha aggiunto - mi tocca pagare una bolletta di gas di 978mila euro a fronte di circa 120mila dello scorso anno (per 20 giorni di lavoro). Non era meglio andare al mare?"

Anche al Nord, Nadia dal Bono, direttore generale Confesercenti della provincia di Cuneo, ha dichiarato: “Gli esercenti fanno bene a lamentarsi per un caro bollette che sembra non aver fine. Il rincaro è di oltre il 65 per cento per l’energia elettrica e siamo su una percentuale simile anche per il gas. Urge un intervento serio e mirato da parte del governo, altrimenti molte attività commerciali medio piccole rischiano di chiudere. È impensabile attivare un mutuo per pagare le bollette"

"Per evitare di tornare al lume di candela – ha detto dal Bono - è necessario mettere in atto tutte le strategie possibili per ridurre il prezzo della bolletta. Strategie che passano non solo o forse non tanto dai bonus, ma soprattutto da una strategia a più ampio respiro, che guardi al futuro per arginare costi di luce e gas che purtroppo saranno sempre alti”

“Fino ad ora l’attenzione è stata rivolta soprattutto alle grandi aziende – ha concluso la direttrice - e sui settori così detti “energivori”. Ma è arrivato il momento di pensare anche alle imprese medio piccole”

Il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, dice che "le misure del governo per contenere i rincari energetici" estese fino a dicembre "non saranno sufficienti visto l'attuale livello del prezzo del gas. Queste misure erano a mala pena sufficienti quando il prezzo del gas era 80 euro al MWh, ma non ora. Un prezzo del gas di 250 euro al MWh si tradurrà in un prezzo record dell'elettricità, verso i 600 euro al MWh, dieci volte quelli che erano ottimi prezzi anni fa. Questo significherà chiusure, recessione, calo dell'economia e distruzione della domanda"
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