Carovita, con nuovi aiuti fino a 20 euro in più in busta paga

Economia

Simone Spina

Per contrastare l’aumento dei prezzi il governo si appresta a varare un altro decreto. Tra gli interventi previsto anche un taglio ai contributi versati dai lavoratori. Questa misura dovrebbe portare, al massimo, a una ventina di euro in più al mese nello stipendio

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Già da questo mese milioni di italiani potrebbero trovarsi una busta paga un po’ più pesante. E’ questa l’intenzione del governo che sta mettendo a punto i nuovi aiuti per contrastare il carovita (a disposizione ci sono 14,3 miliardi).

Chi beneficia del taglio al cuneo fiscale

Per attenuare l’aumento dell’inflazione, che si mangia gli stipendi, oltre alla proroga degli sconti per bollette e carburanti, la rivalutazione delle pensioni e agevolazioni alle imprese, è infatti previsto un taglio al cosiddetto “cuneo fiscale” che dovrebbe riguardare chi guadagna fino a 35mila euro lordi l’anno. Una tutela per i redditi medio-bassi, che – nella pratica – si tradurrà in minori contributi per la pensione e il welfare pagati dai lavoratori.

Quante vale l’aiuto

I soldi che non verserà il Signor Bianchi ce li metterà lo Stato, col risultato che in tasca avrà più quattrini. Quanti? Dipende dall'entità della sforbiciata. Si parla di un punto percentuale in meno, che vale 18 euro in più al mese per chi si trova nella fascia più alta della platea dei beneficiari, cioè chi ha uno stipendio di circa 1.600 euro netti mensili. L’aiuto, ovviamente, scende per chi ha redditi più bassi: chi prende mille euro se ne ritroverà in tasca circa dieci in più. Bisogna ricordare che, diminuendo l’esborso per il cuneo fiscale, il lavoratore dovrà pagare un po’ più di tasse (aumenta il suo "imponibile") e queste pesano in misura maggiore su chi ha guadagni più alti.

Futuro incerto per l’agevolazione sui salari

C'è da dire, poi, che l’aiuto dovrebbe valere fino a dicembre e non si sa se il governo che avremo dopo le elezioni lo confermerà. L’incertezza riguarda anche lo sgravio contributivo già esistente, dello 0,8 per cento, in vigore da gennaio sempre per la stessa categoria di lavoratori (e che si aggiunge alla riduzione dell’Irpef e all’assegno unico per i figli).

Il Bonus 200 euro solo a chi era stato escluso

In conclusione, possiamo dire che il previsto taglio al cuneo fiscale porterà meno denari del bonus di 200 euro, andato a 30 milioni di italiani e costato 6,8 miliardi. Questo sussidio, infatti, non sarà rinnovato, ma solo esteso a chi era stato escluso, come precari e stagionali.

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