
Salari, lo studio: stipendi in Italia fermi, 11esimo posto in Eurozona
Lo rivelano i dati dell'Osservatorio JobPricing. Secondo lo studio, sono stagnanti le retribuzioni annue mentre l'inflazione cresce, con la conseguenza che gli italiani perdono potere di acquisto. A livello regionale, tra Nord e Sud e Isole c’è un differenziale di circa 3.800 euro sulla Ral: TUTTI I DATI
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Gli stipendi italiani perdono 2 posizioni nelle classifiche internazionali posizionandosi al 25esimo posto su 36 del gruppo Ocse e all'11esimo su 17 dell'Eurozona. Lo rivelano i dati dell'Osservatorio JobPricing
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Anche in termini di crescita, i salari italiani si dimostrano il fanalino di coda: negli ultimi trent'anni hanno perso il 2,9%, unici del gruppo a non essere aumentati
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Secondo lo studio, sono stagnanti le retribuzioni annue mentre l'inflazione cresce, con la conseguenza che gli italiani perdono potere di acquisto
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La Retribuzione Annua Lorda (Ral) 2021 si attesta a 29.301 euro, mentre la Retribuzione Globale Annua (Rga) a 29.840 euro. Rispetto al 2020 la variazione RGA è del -0,2%, quella RAL dello 0,3%. In entrambi i casi, la variazione dell'ultimo anno è stata peggiore della variazione media annua del periodo 2015-2021

La crescita di lungo periodo (2015-2021) mostra un sostanziale immobilismo salariale, ma, in questo lasso di tempo, le Ral sono cresciute maggiormente (2,1%) rispetto alle Rga (0,8%)

Date le tendenze sulla crescita dei prezzi, il potere d'acquisto dei lavoratori è eroso dall'inflazione: i prezzi sono cresciuti del 1,9% nell'ultimo anno e del 4,7% tra il 2015 e il 2021

Il JP Salary Outlook mostra inoltre che i salari globali medi degli operai (24.996 euro) sono gli unici a crescere, seppure solo dello 0,6%. Dirigenti (112.906 euro), quadri (56.981 euro) e impiegati (31.329 euro) registrano, tutti retribuzioni globali in diminuzione: rispettivamente -2,3%; -1,8%; -0,9%

Nonostante i dirigenti guadagnino in media 13 mila euro di Rga e un Ceo possa arrivare a guadagnare fino a 208mila euro - fa notare lo studio - in Italia il grosso delle retribuzioni si attesta sotto la soglia dei 35 mila euro, esponendo il 90% dei lavoratori a continue perdite di potere di acquisto dovute all'inflazione

A livello regionale, tra Nord e Sud e Isole c’è un differenziale di circa 3.800 euro sulla Ral e di circa 4.500 euro sulla Rga. Tra Nord e Centro il differenziale non arriva a 1.000 euro di Ral e 1.300 euro di Rga. Al Nord si guadagna il 3,3% in più rispetto alla Ral media nazionale, al centro lo 0,2% in più e al Sud e nelle isole il 9,7% in meno

La classifica si inverte però se si guardano le tendenze degli ultimi 5 anni dove le retribuzioni sono aumentate del 4,2% per Sud e isole, del 3,3% per il Centro e solo dell'1,1% per il Nord

Sul podio della classifica regionale la Lombardia (Ral 31.553 euro), seguita da Trentino-Alto Adige (31.001 euro) e Liguria (30,223 euro). Agli ultimi posti Puglia (26,075 euro) Calabria (25,438 euro) Basilicata (24,956 euro)

Spiccano - fa notare l'Osservatorio - con le dovute cautele nel considerare il periodo 2021, i tassi positivi del Piemonte (+1,4 %), dell'Umbria (+1,5 %) e della Basilicata (+2,2 %) quelli negativi della Liguria (-1,4 %), del Friuli-Venezia Giulia (-1,1 %), della Campania (-1,1 %). In generale, quasi tutte le regioni hanno registrato una variazione annua peggiore della variazione media annua del periodo 2015-2021

Sui settori, con una Ral di 44.513 euro e una Rga di 47.066 euro, i Servizi Finanziari si confermano il settore meglio pagato e quello con il più alto tasso di crescita generale 2015-2021. All'ultimo posto per retribuzioni troviamo invece il settore dell'agricoltura

Infine, lo studio mostra che nel 2021 il gender pay gap aumenta dell'8,6%, passando da 12,8 a 13,9%