
Smart working, ecco le soluzioni in vista per i fragili della Pubblica Amministrazione
L'annuncio da Brunetta. La proposta è di consentire la proroga al 30 giugno dello con le procedure semplificate per i lavoratori fragili anche nel settore pubblico, così come già accade per quello privato. Secondo il ministro è una strada che si può percorrere senza oneri aggiuntivi

Si lavora a una soluzione sullo smart working per i lavoratori fragili anche della Pubblica amministrazione, per i quali la proroga fino al 30 giugno era saltata nel cosiddetto decreto Riaperture del 24 marzo scorso
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Al 30 giugno, con lo stesso provvedimento, è stato invece prorogato lo smart working semplificato nel settore privato, allungando quindi di tre mesi oltre la fine dello stato di emergenza sanitaria (terminato il 31 marzo) la possibilità di ricorrere al lavoro agile, senza la necessità di un accordo individuale
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L'orientamento a sostenere la proroga per i dipendenti pubblici fragili è stato espresso dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Come indicato nel decreto interministeriale di febbraio scorso, sono fragili i lavoratori affetti da patologie gravi, e per questo più a rischio in caso di contagio Covid
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Oggi rientra nella categoria dei fragili chi è in dialisi, in attesa di trapianto o sotto trattamento medico per patologie oncologiche. Trovano spazio tra i fragili anche i lavoratori che presentano tre o più condizioni patologiche tra le seguenti: cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, epatite cronica, obesità, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica
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Nel corso di una audizione presso la Commissione parlamentare per la semplificazione, il ministro ha spiegato di aver già dato parere favorevole agli emendamenti presentati in Parlamento da diverse forze politiche che vanno in questa direzione
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La proposta è di consentire la proroga al 30 giugno dello smart working con le procedure semplificate per i lavoratori fragili anche nella pubblica amministrazione, in deroga agli accordi individuali, che magari prevedevano il rientro in presenza anche solo per qualche giorno

A marzo, quando la norma non è poi rientrata nel decreto, "ci è stato obiettato un costo di 60 milioni da parte della Ragioneria dello Stato. I 60 milioni non c'erano e quindi non c'è stata la proroga", ha spiegato il ministro

Ora "c'è in discussione in Parlamento un pacchetto di emendamenti a cui abbiamo dato parere favorevole, partendo dal presupposto che non serva la copertura di 60 milioni”. Per il ministro è una strada che si può percorrere senza oneri aggiuntivi

La circolare Brunetta-Orlando di gennaio sullo smart working pubblico e privato consente già alle amministrazioni di attribuire ai lavoratori fragili lo smart working senza costi, fruendo della flessibilità prevista dalla stessa circolare

“Chi è fragile può essere collocato in smart working all'interno della flessibilità già prevista senza oneri”, ha ribadito Brunetta. “Già adesso il lavoro è ibrido, parte in presenza e parte in remoto”. È una questione "delicata" che, secondo Brunetta, potrà avere "soluzione nei prossimi giorni"