Riforma Fisco, ritocchi in vista. Draghi: no aumento tasse

Economia

Simone Spina

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Il centrodestra incontra il premier: ci sarà un approfondimento tecnico per trovare un compromesso dopo le tensioni sulle nuove regole fiscali. Il futuro delle imposte su casa, affitti e risparmi in titoli di Stato sono i punti controversi

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Lo ha ripetuto ancora una volta Mario Draghi: le tasse non aumenteranno. Ma il centrodestra vuole ulteriori rassicurazioni e per questo sono allo studio modifiche alla riforma del Fisco, una delle condizioni affinché l’Italia possa ricevere gli aiuti europei del Recovery Fund.

Si cerca un compromesso

I ritocchi, da elaborare nei prossimi giorni, hanno lo scopo di chiarire quelle che per Lega e Forza Italia sono ambiguità che potrebbero portare in un futuro a un maggior prelievo per chi ha una casa, per chi riscuote un affitto e per chi ha messo i risparmi in titoli di Stato. Nella riforma in discussione è stato scritto che non ci deve essere “un incremento della pressione tributaria” ma si non definiscono nel dettaglio tutti gli aspetti.

Valori del mattone da aggiornare

Per quanto riguarda gli immobili, tutto nasce dal censimento che entro il 2026 ha lo scopo di adeguare ai prezzi di vendita i valori del mattone, oggi spesso al di sotto di quelli di mercato. Nel complesso, ha promesso Palazzo Chigi, non solo la quantità complessiva di tasse non cambierà (e quindi lo Stato ricaverà gli stessi soldi di adesso) ma non ci saranno neppure cambiamenti per i singoli contribuenti. In sostanza si pagherà esattamente quanto prima. Il timore del centrodestra è che invece in questo modo si potranno quantificare le tasse che pesano sulla casa ai nuovi parametri, col rischio che un futuro governo possa aumentare il prelievo.

Il nodo affitti e Bot

Altro punto di scontro riguarda chi incassa gli affitti e chi possiede Buoni del Tesoro. La riforma, che punta ad alleggerire chi ha un reddito da lavoro o pensione, vuole semplificare il prelievo sui guadagni ottenuti con gli investimenti, arrivando nel tempo a un solo livello di imposta (proporzionale e fissa). Questa soglia non è stata ancora decisa ma il centrodestra ha paura che in questo in modo in futuro salteranno alcune tasse agevolate, come quella su chi dà in locazione un appartamento, e che oggi può beneficiare della cedolare secca al 10 o 21%, o quella sui titoli di Stato (al 12,5%), più bassa rispetto a chi investe, per esempio, in azioni.

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