Concordato preventivo biennale, oggi la scadenza per l’adesione. Cosa c’è da sapere

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Introduzione

È arrivata la data di chiusura per l’adesione al concordato preventivo biennale: oggi, giovedì 12 dicembre, è infatti l’ultimo giorno per i contribuenti ISA che - pur avendo i requisiti necessari - non avevano aderito entro il termine del 31 ottobre. Termine che era stato prorogato con il decreto fiscale varato dal governo, e che dunque scade in data odierna.

 

Il concordato preventivo biennale è lo strumento che consente per due anni di pagare le tasse sulla base di una proposta formulata dall'Agenzia delle Entrate, coerente con le informazioni contenute nelle banche dati dell'amministrazione finanziaria e i redditi dichiarati dal contribuente. 

Quello che devi sapere

I numeri del concordato

  • A fine ottobre - in base ai dati che sono stati recentemente riferiti dal Ministero dell’Economia in Parlamento - sono state 522mila le adesioni al concordato preventivo biennale su un totale di oltre 4,4 milioni di contribuenti tenuti all'applicazione degli Indici sintetici di affidabilità (ISA) o forfetari (rispettivamente circa 400mila e 120mila).

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Gli incassi alla prima scadenza

  • Stime circolate nei giorni scorsi indicavano un incasso alla prima scadenza di 1,3 miliardi, non sufficiente a coprire un nuovo taglio dell'Irpef a favore del ceto medio. Anche per questo il governo guidato da Giorgia Meloni aveva deciso di estendere i termini per l’adesione al concordato preventivo biennale. In ogni caso, nonostante l'assenza dei dati aggiornati alla nuova finestra, l’esecutivo ha deciso che l’obiettivo di riduzione delle tasse dovesse essere rimandato a una fase successiva e "al consolidamento dei conti pubblici".

Le regole per l’adesione

  • In ogni caso, alla luce delle nuove norme contenute nel decreto fiscale, l'Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti su come aderire al concordato preventivo biennale. In primo luogo, per accedere allo strumento è necessario non avere debiti tributari o contributivi. Però, come è stato specificato dall'Agenzia stessa, è sufficiente che tale requisito sia soddisfatto al momento di accettazione dell'accordo. Chi ha presentato la dichiarazione dei redditi nei termini del 31 ottobre 2024 senza però aderire al concordato preventivo ha tempo fino al 12 dicembre per accettare la proposta concordataria presentando una dichiarazione integrativa.

Contribuenti e sanzioni

  • Inoltre è bene ricordare che non pagheranno alcuna sanzione i contribuenti tenuti all’applicazione degli ISA che presenteranno entro oggi una dichiarazione integrativa con il solo scopo di aderire al concordato e, dunque, identica alla dichiarazione presentata nei termini. La dichiarazione integrativa presentata per ottenere l'adesione al concordato può essere anche correttiva della precedente, a patto che evidenzi un maggiore imponibile o una maggiore imposta o, ancora, un minor credito. In tal caso, però, sono dovute le relative sanzioni.

Damiani: "Concordato preventivo opportunità da sfruttare"

  • Il capogruppo di Forza Italia in Senato, Dario Damiani, ieri ha detto che "il concordato preventivo biennale consente di avviare un nuovo rapporto di fiducia con i contribuenti nell'ambito di quella riforma fiscale che questo governo ha deciso di varare. Non più uno Stato vessatorio nei confronti delle partite Iva, quindi, ma uno Stato che dialoga. Ecco perché abbiamo voluto ampliare fino al 12 dicembre la possibilità di aderire a questo nuovo strumento, ed è importante pubblicizzarlo affinché quante più persone possibile possano conoscere questa opportunità".

Concordato e taglio dell’Irpef

  • I numeri definitivi delle entrate fiscali ottenute dallo Stato tramite il concordato preventivo biennale, del resto, rivestono un ruolo importante nel futuro delle politiche economiche del governo. Come detto, uno dei punti cruciali è il taglio dell'Irpef per il ceto medio, da tempo cavallo di battaglia di Forza Italia: le risorse in arrivo con la seconda tranche condizioneranno in un senso o nell’altro i futuri interventi della maggioranza.

Le lettere dell’Agenzia delle Entrate

  • Intorno al concordato si è consumata nei giorni scorsi anche una divisione tra Lega e Forza Italia, in particolare sulle comunicazioni che l'Agenzia delle Entrate ha mandato ai contribuenti. Sono lettere "minacciose" e "dai toni inquisitori", ha detto il partito guidato da Matteo Salvini. Mentre per gli azzurri "è solo un avviso per ricordare che c'è un'opportunità e ci si può adeguare". E in asse con FI si è schierato il partito della premier Fratelli d'Italia, anche per difendere l'iniziativa spinta dal viceministro dell'Economia, Maurizio Leo.

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