Proseguono i negoziati sul conflitto in Ucraina, mentre i mercati asiatici risentono del timore di sanzioni per i rapporti fra Pechino e Mosca e della paura di una nuova ondata di Covid-19. Piazza Affari, dopo un avvio in flessione, peggiora ulteriormente per poi ridurre le perdite e chiudere al rialzo. In calo Londra, Parigi e Francoforte
Chiusura debole per le principali borse europee. Dopo la dichiarazione sull'Ucraina che "non è seria nel trovare una soluzione" al conflitto in corso, Putin affossa le borse europee nel finale dopo uno slancio grazie al calo del greggio. La guerra in Ucraina, l'attesa per il rialzo dei tassi da parte della Fed nella riunione di domani e l'aumento dei contagi da Covid-19 sia in Cina, dove sono scattati nuovi lockdown, sia in Europa, aumentano la tensione. Sui mercati internazionali il petrolio sconta i timori su un calo della domanda dalla Cina, con il Wti sceso a 97,85 dollari al barile (-5%) e il Brent che si attesta a quota 98,99 dollari (-7,94% ). Sale il gas (+2,48% a 117,05 euro al MWh) e inverte la rotta l'oro (+0,23% a 1.926,1 dollari l'oncia). Sale sopra i 400 euro a Megawatt il prezzo dell'elettricità in Borsa. Nella settimana da lunedì 7 a domenica 13 marzo, il PUN è arrivato a 407,44 euro a MWh, in rialzo del 25,1% rispetto alla settimana precedente, già segnata da un'impennata del 50%. Lo rende noto il Gme aggiungendo che sono in flessione, invece, i volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del Gestore, pari a 3,8 milioni di MWh (-6,5%), e la liquidità, al 67,3% (-3,5 punti percentuali) (UCRAINA: GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - I VIDEO DI SKY TG24).
Le Borse europee
Avvio in calo per le principali Borse europee che poi peggiorano con Francoforte e Parigi che cedono il 2,2%, Milano il 2% e Londra l'1,5%. Al traguardo di metà seduta le principali Borse europee riducono il calo: Madrid (+0,21%) è la migliore, seguita da Milano (Ftse Mib -0,05%), mentre Parigi, Londra e Francoforte cedono tutte meno dello 0,5%. La giornata si conclude in modo stabile. Piazza Affari ha poi chiuso la seduta in rialzo: l'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,31% a 23.499 punti. Stabile anche Madrid (+0,04% a 8.238 punti). Parigi ha ceduto lo 0,23% a 6.355 punti, Londra lo 0,25% a 7.175 punti e Francoforte lo 0,05% a 13.922 punti.
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Le Borse asiatiche
La Borsa di Tokyo termina la seduta all'insegna della cautela. L'indice di riferimento Nikkei segna una variazione appena positiva dello 0,15%, a quota 25.346,48, con un guadagno di 58 punti. Sul fronte valutario prosegue la fase di indebolimento dello yen sul dollaro, attualmente ai massimi in 5 anni, a un valore di 118,30, e a un livello di 129,50 sull'euro. Le Borse cinesi affondano con il timore di una nuova ondata di Covid-19 e di sanzioni da parte di Stati Uniti ed Europa a causa dei legami tra Cina e Russia, e chiudono ai minimi intraday: l'indice Composite di Shanghai chiude a -4,95%, a 3.063,97 punti, mentre quello di Shenzhen cede il 4,56%, a quota 2.013,37. Hong Kong, che ieri era piombata ai minimi dal 2016, cede il 5,72% (a 18.415,08 punti). Seul e Sydney limitano i cali, rispettivamente, allo 0,9% e allo 0,7%.