
Detrazioni lavoro dipendente 2022: come cambia il calcolo in busta paga
Le novità riguardano sia le modifiche alle detrazioni apportate dalla riforma Irpef, sia il fatto che alcuni bonus sono stati assorbiti o non verranno più erogati nel cedolino. L’Agenzia delle Entrate ha diffuso dei chiarimenti in una circolare: ecco cosa c’è da sapere

Cambia la busta paga per i lavoratori dipendenti. La riforma Irpef contenuta nella Legge di bilancio 2022 ha infatti apportato delle modifiche alle detrazioni da lavoro dipendente e assimilati, da pensione, da lavoro autonomo e altri redditi. Inoltre, alcuni bonus sono stati assorbiti o non verranno più erogati nel cedolino. L’Agenzia delle Entrate ha diffuso dei chiarimenti nella circolare n. 4/E
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La circolare fornisce indicazioni sulle novità relative alla tassazione dell’Irpef e all’esclusione dall’Irap per le persone fisiche esercenti attività commerciali, arti e professioni, così come previsto dall’ultima Legge di bilancio. Il documento di prassi, in particolare, si sofferma sulle modifiche alle aliquote e agli scaglioni d’imposta, sulla rimodulazione delle detrazioni da lavoro dipendente e assimilati, da pensione, da lavoro autonomo e altri redditi, oltre a riportare alcuni esempi e simulazioni di casi pratici
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L’Agenzia delle Entrate ha comunque chiarito che si prevede un periodo di “rodaggio” fino ad aprile. I sostituti d’imposta che non sono riusciti per motivi tecnici ad applicare in tempo le nuove regole sulla tassazione dell’Irpef - ad esempio chi non è riuscito ad adeguare per tempo i software per la lavorazione delle buste paga - potranno adeguarsi entro aprile, effettuando un conguaglio per i primi tre mesi del 2022
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Nella circolare si ribadisce che la nuova Irpef, come modificata dalla Legge di bilancio 2022, viene rimodulata su 4 aliquote invece che 5 (23%, 25%, 35%, 43%). Si passa, quindi, dal 27% al 25% per la seconda aliquota relativa ai redditi da 15.001 fino a 28.000 euro, dal 38% al 35% per i quelli fino a 50mila euro, mentre i redditi superiori vengono tassati al 43%, con la soppressione della vecchia aliquota del 41%
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La circolare precisa che tra i soggetti esclusi dall’applicazione dell’Irap rientrano le persone fisiche esercenti attività commerciali titolari di reddito d’impresa residenti nel territorio dello Stato. Fuori dal perimetro dell’imposta anche le persone fisiche esercenti arti e professioni. Restano, invece, assoggettate a Irap le persone fisiche esercenti arti e professioni in forma associata
La circolare dell'Agenzia delle Entrate
Per quanto riguarda i redditi di lavoro dipendente e assimilati, la circolare spiega che per effetto delle modifiche in vigore dal primo gennaio 2022, l’importo delle detrazioni Irpef riconosciuto in busta paga, o a conguaglio con la dichiarazione dei redditi, è così strutturato: 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 15mila euro. L’importo minimo della detrazione riconosciuta è pari a 690 euro; in caso di lavoro a tempo determinato, non può essere inferiore a 1.380 euro

Poi la detrazione è di 1.910 euro, aumentata del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 13mila euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15mila euro ma non a 28mila euro. Detrazione di 1.910 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28mila euro ma non a 50mila euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50mila euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22mila euro

Un importo aggiuntivo pari a 65 euro è riconosciuto ai titolari di redditi superiori a 25mila euro e fino a 35mila euro. Si tratta, come spiega la circolare, di un “correttivo in aumento” delle detrazioni, da corrispondere per intero nel corso del 2022 e quindi senza riproporzionarlo in base al periodo di lavoro effettuato nell’anno

Rispetto alla precedente disciplina, continua la circolare, il regime delle detrazioni per i redditi di lavoro dipendente vigente dal primo gennaio 2022 presenta queste novità: amplia, da 8mila euro a 15mila euro, la prima soglia di reddito cui si applica la detrazione di 1.880 euro (rimasta invariata); estende la misura della detrazione base, che passa da 978 euro a 1.910 euro, per la seconda soglia di reddito (superiore a 15mila euro ma non a 28mila euro)

Viene modificata la modalità di calcolo della quota ulteriore di tale detrazione, stabilendo l’aumento del valore iniziale da 902 euro a 1.190 euro e l’adeguamento dei valori utilizzati nel prodotto, ai fini della determinazione della quota aggiuntiva di detrazione; pertanto, tale quota ulteriore è pari a 1.190 euro per un reddito pari a 15.001 euro e decresce, all’aumentare del reddito, fino ad annullarsi raggiunti i 28mila euro

Si riduce da 55mila euro a 50mila euro la terza e ultima soglia di reddito per cui spetta la detrazione che, per tali redditi, passa da 978 euro a 1.910 euro; essa ammonta a 1.910 euro per redditi pari a 28.001 euro e decresce, fino ad annullarsi, alla soglia dei 50mila euro. Si prevede un aumento di 65 euro della detrazione applicabile, specificamente, alla fascia di reddito superiore a 25mila euro ma non a 35mila euro

Per il calcolo delle detrazioni per lavoro dipendente, non valgono i giorni di assenza ingiustificata per violazione dell’obbligo di Green pass, perché le detrazioni “vanno rapportate al periodo di lavoro nell’anno e cioè al numero dei giorni compresi nel periodo di durata del rapporto di lavoro per i quali il lavoratore ha diritto alle detrazioni per lavoro dipendente”. Sono compresi festivi, riposi settimanali e altri giorni non lavorativi, non lo sono i giorni per cui non spetta alcun reddito (ad esempio, assenze per aspettativa senza corresponsione di assegni)

Oltre alle nuove aliquote cambia anche il bonus di 100 euro (il “vecchio” bonus da 80 euro cosiddetto Renzi, poi arrivato a 100 euro): viene pagato in automatico in busta paga solo ai lavoratori sotto i 15mila euro di reddito. Inoltre, da marzo cesseranno le prestazioni attualmente erogate in busta paga per il nucleo familiare e le detrazioni fiscali relative: l'Assegno Unico, infatti, "sostituisce tutte le altre prestazioni e sarà erogato dall'Inps sull'Iban". Restano comunque le detrazioni per i coniugi a carico e quelle per le spese dei figli oltre i 21 anni