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Facebook, utenti in calo per la prima volta in 18 anni: il titolo Meta crolla in Borsa

Economia

A preoccupare di più i mercati è la diminuzione di utenti giornalieri su base trimestrale perché considerata dagli investitori come un sintomo dell’incapacità del social network di attrarre nuovi clienti, soprattutto i più giovani che, di fatto, preferiscono altre piattaforme (TikTok in testa)

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Per la prima volta nella storia di Facebook calano gli utenti tra l’ultimo trimestre fiscale e il precedente e il titolo azionario  alla Borsa di Wall Street di Meta (la società che controlla il celeberrimo social network insieme a Instagram e WhatsApp) perde più del 20% del suo valore di mercato: una perdita quantificabile in più di 200 miliardi di dollari.

I risultati economici

I risultati del quarto trimestre fiscale del 2021 pubblicati ieri, sono stati giudicati deludenti dagli investitori perché inferiori alle previsioni degli analisti. Le entrate totali di Meta nel periodo ottobre-dicembre dello scorso anno sono state di 33,67 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 28,07 miliardi di dollari dello stesso trimestre del 2020. Ma gli utili per azione sono diminuiti e non hanno raggiunto gli obiettivi prospettati dagli analisti (3,67 dollari per azione contro i 3,84 che ci si aspettava) nonostante l’azienda rimanga “eccezionalmente profittevole” con i suoi 10,2 miliardi di dollari di guadagni.

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Il calo degli utenti giornalieri

Stabile a 2,91 miliardi il numero di chi si collega a Facebook almeno una volta al mese (utenti attivi mensili) ma in calo quello degli utenti attivi giornalieri che è passato da 1,930 miliardi a 1,929. Ed è questa diminuzione di utenti giornalieri su base trimestrale che, al momento, preoccupa di più i mercati perché considerata dagli investitori come un sintomo dell’incapacità del social network di attrarre nuovi clienti, soprattutto i più giovani che, di fatto, preferiscono altre piattaforme (TikTok in testa). Diversi, secondo Meta, i fattori che hanno portato a questi dati economici deludenti: a partire dalla crisi della supply chain all’aumento dell’inflazione fino, ancora, alla modifica delle regole della privacy introdotte da Apple lo scorso aprile che rendono più difficile il tracciamento degli utenti degli iPhone mentre utilizzano le app con la conseguente impossibilità di mostrare annunci pubblicitari personalizzati.

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