Una parte dei sindacati critica il governo per gli interventi su fisco, lavoro e pensioni. Ma quali misure sono state varate negli ultimi anni? Ecco una rassegna: dai 100 euro in più in busta paga alla cassa integrazione Covid, passando dal Reddito di Cittadinanza
Per rendere più pesanti le tasche degli italiani meno ricchi negli ultimi anni la politica si è mossa con un ampio ventaglio d’interventi costato parecchie decine di miliardi alle casse pubbliche.
Partiamo dal Bonus di 80 euro voluto dal governo Renzi nel 2014 e aumentato l’anno scorso fino a 100 euro. Costa 16 miliardi di euro. Si tratta, in concreto, di un aumento di stipendio per 16 milioni di dipendenti che hanno un reddito annuo lordo compreso tra poco più di 8mila e 40mila euro. Oltre i 28mila euro però il beneficio si riduce, fino ad azzerarsi.
Tutto questo riguarda chi ha un lavoro stabile. Per chi invece non ha un’occupazione e, comunque, ha un indicatore Isee (che quindi tiene conto di proprietà e risparmi) di poco superiore ai 9mila euro l’anno, c’è il Reddito di Cittadinanza, varato dal governo Lega-Cinque Stelle nel 2019 e che con la nuova manovra dovrebbe avere una dote di un miliardo in più.
Ha sostituito il precedente Reddito di Inclusione, ampliando sia l’entità del sussidio (nel suo livello massimo più che raddoppiato), sia le persone coinvolte (oltre tre milioni e mezzo nel 2021) per un costo che finora ha sfiorato i 20 miliardi.
L’esplosione della pandemia ha portato altre misure per chi è in difficolta, a partire dal Reddito di emergenza fino alla cassa integrazione Covid, pagata interamente dallo Stato. Per il capitolo Lavoro, che ha agevolato anche le imprese, sono stati stanziati complessivamente 35 miliardi.
L’emergenza sanitaria non è finita e intanto con la legge di Bilancio si progetta il taglio delle tasse. Otto miliardi di risparmi, dei quali uno per l’Irap (cancellata per ditte individuali e autonomi), altri sette per l’Irpef (l’imposta sui redditi) e sgravi sui contributi in busta paga fino a 38mila euro di reddito lordo annuo.
Per chi ha uno stipendio che non supera questo livello, si stimano fino a 409 euro all’anno in più in tasca. Benefici maggiori per chi guadagna di più, con un picco di oltre 900 euro per chi arriva a 40mila euro l'anno.