Manovra, sindacati contestano quota 102 sulle pensioni e si dicono pronti alla piazza

Economia

Bombardieri della Uil: "Quota 102 è una presa in giro". La Fiom proclama intanto uno sciopero di 8 ore. Domani incontro tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per eventuali mobilitazioni

Il giorno dopo la manovra presentata dal premier Draghi (TUTTE LE MISURE PREVISTE DALLA MANOVRA) i sindacati non ci stanno e si dicono pronti alla piazza. A non convincere, anzi a dividere, è il tema delle pensioni: Quota 102 solo per il 2022 non risponde infatti alla richiesta di una riforma complessiva e strutturale del sistema che consenta di uscire prima e di superare la legge Fornero. Questa la posizione generale di Cgil, Cisl e Uil, i cui segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri si sono dati appuntamento a domani per una riunione in cui fare il punto sulle risposte da dare e sulle eventuali mobilitazioni da mettere in campo.

La posizione della Uil e il pressing della Cisl

Il più esplicito dei tre segretari generali è il numero uno della Uil Pierpaolo Bombardieri che sottolinea: “Quota 102 è un ambo secco e riguarderebbe una platea di sole 15 mila persone. E' una presa in giro, uno strumento che permette ai politici di dire che sono soddisfatti. Sostanzialmente rientra in gioco la legge Fornero tranne che per 15 mila persone". Poi aggiunge: "Chiedo, ed è il motivo per cui siamo insoddisfatti perchè non si è affrontato il tema della riforma delle pensioni sei mesi fa. Noi avevamo chiesto al Governo di aprire un tavolo di confronto per affrontare problemi chiari".

Pressing sul governo sottolineato anche dal segretario generale della Cisl Luigi Sbarra: tra le richieste quella di poter uscire dal mondo del lavoro a partire da 62 anni, con 41 anni di contributi a prescindere dall' età e quella di costruire una pensione di garanzia per i giovani, "intrappolati" tra il sistema contributivo puro e carriere lavorative frammentate e discontinue. Questione aperta anche sul fisco con la richiesta unitaria che il taglio delle tasse questa volta riguardi i lavoratori ed i pensionati.

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Lo sciopero proclamato dalla Fiom-Cgil

In attesa di trovare una risposta unitaria da dare al governo la Fiom-Cgil rompe le righe e si lancia in avanti proclamando un pacchetto di otto ore di sciopero. Otto ore da decidere come articolare unitariamente o meno insieme a Fim e Uilm. Sciopero che, oltre alle pensioni, si concentrerà sulla precarietà del lavoro, sul sistema degli appalti e subappalti, sulla lotta all'evasione fiscale.

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La reazione di Fim e Uilm

Una decisione quella della Fiom- Cgil che sicuramente ha spiazzato Fim e Uilm: una "fuga in avanti" dicono nei corridoi annotando come sul tema non ci sia stata nessuna discussione unitaria, tantomeno preliminare. Una decisione che potrebbe così complicare anche la partita tra i sindacati confederali: se Cgil e Uil sembrano spingere sulla piazza la Cisl resta prudente e vuole calibrare il passo. “Noi non aderiamo a nessun pacchetto di scioperi messo a disposizione dalla Fiom, ma ci muoveremo all'interno di un percorso che ha visto tutti i sindacati convergere su una piattaforma unitaria, dalle pensioni al fisco” afferma il leader della Uilm, Rocco Palombella,

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La risposta del governo

Intanto il premier Draghi si mostra stupito delle proteste dei sindacati sottolineando come il governo abbia nel confronto sempre mediato con toni pacati : "Non c’è stato nessuno scontro e nessun trauma. Non mi aspetto uno sciopero generale, mi sembrerebbe strano, c'è piuttosto la disponibilità del governo a ragionare".

Governo che aprirà un confronto, già nelle prossime settimane, su tre punti: flessibilità in uscita, riequilibrio delle pensioni per i giovani, recupero al mercato del lavoro di chi è andato in pensione e oggi lavora in nero. Con un principio di fondo: l'equilibrio dei conti, per cui ogni intervento dovrà essere sostenibile.

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