
Il Mise ha chiesto una verifica ma il dossier non è stato ancora analizzato, al contrario di quanto avvenuto per l’aumento della capienza di stadi, cinema e teatri. Il ministro Giorgetti: “A ogni Cdm chiedo di riaprirle”. Il sottosegretario alla Salute Sileri: "Se primi dati di ottobre sono buoni, con Green Pass si può riaprire". Intanto i gestori sono sul piede di guerra “La misura è colma”

Le riaperture che hanno riguardato negli ultimi mesi la quasi totalità delle attività economiche italiane non hanno ancora coinvolto il settore delle discoteche. Nonostante la forte pressione del Mise, il dossier non è ancora arrivato sul tavolo del Cts, che non ha quindi dato il proprio parere sul tema
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Il 27 settembre, il Ministero dello Sviluppo economico, su indicazione del ministro Giorgetti, ha rivolto al Cts una richiesta di un parere sulla riapertura delle discoteche. L'auspicio è che il Cts "si esprima" sulla "possibilità di superare l'attuale regime di assoluta sospensione delle attività di sale da ballo, discoteche e locali assimilati, prevedendone l'apertura" subordinata "al rispetto di misure di prevenzione, fra cui l'accesso esclusivamente" con Green Pass, "l'individuazione di limiti di capienza massimi" come quelli per gli altri spettacoli dal vivo
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Ma se il Comitato tecnico scientifico si è espresso sull’aumento delle capienze per stadi, palazzetti, cinema, teatri e sale concerti, nell’ultima riunione non è stata invece esaminata la richiesta arrivata dal Mise sulle discoteche. Il dossier non è ancora stato analizzato e potrebbe non succedere a breve
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Secondo quanto riporta Il Messaggero, i tecnici si dicono disponibili a valutare la situazione, ma “con prudenza”. I timori principali riguardano gli impianti di aerazione, specie in inverno, e i controlli sui limiti alle capienze e sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione
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Il temporeggiamento del Cts ha fatto salire la tensione politica. Il ministro Giorgetti ha detto: “Penso alle discoteche e alle sale da ballo che ancora oggi non possono svolgere la loro attività, è l'unica attività ancora chiusa. In tutti i Consigli dei ministri io chiedo di valutare la riapertura, non perché abbia un significato economico importante, ma perché ha un significato simbolico, il diritto al lavoro per migliaia di persone"

"Con l'introduzione del Green pass il freno a mano sulle discoteche può essere tolto. Ma deve essere fatto in sicurezza e aspetterei il controllo dei dati dei primi di ottobre, a seguito delle aperture. Se sono buoni con il Green pass la discoteca è un luogo sicuro", ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Sul tema dell'apertura delle discoteche, ha spiegato Sileri, "non c'è pregiudizio ideologico, ma più complessivo legato al fatto che i controlli della distanza e dell'utilizzo delle mascherine sono più difficili"

Anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, parlando a Sky TG24, si è detto favorevole alla riapertura: "Io credo che le discoteche si possano riaprire, con Green Pass e limitazioni della capienza, perché danno occupazione e creano fatturato. Ho un parere preciso che sto portando avanti con coerenza, confrontandomi con le sensibilità diverse all'interno del governo. I benefici delle riaperture delle discoteche si avrebbero anche per la sorta di screening dei ragazzi non vaccinati che entrerebbero con il tampone”

I gestori, che da mesi chiedono di poter ripartire, a maggior ragione con l'introduzione del Green Pass, sono sul piede di guerra e preannunciano proteste "rumorose". Capofila è il sindacato emiliano-romagnolo dei gestori. Gianni Indino, presidente del Silb-Fibe, dice: "Ritengo che la misura sia davvero colma"

È chiaro, sottolinea Indino, che servono "decisioni forti per ribadire la nostra contrarietà a un comportamento al limite del persecutorio nei confronti dei nostri imprenditori e dei lavoratori che vivono di questa attività. Saranno forme di protesta rumorose, di cui penso si parlerà. Su di noi non c'è mai attenzione e ci sentiamo oltremodo presi in giro. Sul futuro delle nostre imprese rimane un silenzio assordante”

Intanto i contributi a fondo perduto per le attività chiuse previsti dal Sostegni bis (ci sono 140 milioni sul piatto) ancora devono atterrare sui conti degli aventi diritto, tra cui appunto i gestori di discoteche e sale da ballo. “Non ci è ancora arrivato nulla e un terzo delle imprese del settore è già fallito, ma se a ottobre non ci faranno riaprire molte altre ancora chiuderanno”, dice Maurizio Pasca, il presidente di Silb-Fibe di Confcommercio

Infine c’è il problema della cassa integrazione d’emergenza, che scade a fine ottobre e potrebbe essere rifinanziata ma non oltre il 31 dicembre. “A novembre i lavoratori del nostro comparto rischiano di rimanere senza tutele, anche per questo non comprendiamo perché il governo si ostina a tenerci chiusi”, conclude il numero uno della Silb-Fipe