
Rincari, dal nucleare alle ferrovie: ecco cosa paghiamo nelle bollette
Arriva l’autunno e con esso i rincari. In attesa di una soluzione da parte del governo, ecco una mini-guida per capire le voci contenute nei documenti da pagare

Il governo è al lavoro per cercare di ridurre gli effetti dei forti rincari per luce e gas in arrivo in autunno, che renderanno ancora più pesanti le bollette. “Bisogna ragionare su come è costruita una bolletta, va riscritto il metodo di calcolo. Lo stiamo facendo”, ha garantito il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Nel frattempo cerchiamo di capire che cosa paghiamo in bolletta: dalla spesa effettiva per il servizio ricevuto ai cosiddetti “oneri di sistema”, ecco le principali voci
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Secondo le indicazioni dell'Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) la prima pagina della bolletta indica il costo medio unitario del kilowattora/standard metro cubo, come rapporto tra la spesa totale e i consumi fatturati
Rincari bollette su gas e luce: come risparmiare
In questo insieme sono compresi più tasselli, a cominciare dalla spesa per la materia energia, che raggruppa i costi di approvvigionamento dell'energia elettrica o del gas e quelli per la vendita al dettaglio. Due elementi che pesano, rispetto al totale dell'esborso, rispettivamente per quasi il 52% e il 75% nella fattura elettrica e per il 38% circa e il 6,2% in quella del gas
Rincari bollette: allo studio provvedimenti per ridurre la stangata
Insieme all’esborso destinato a coprire la materia energia, figura la spesa per il trasporto e la gestione del contatore che costituisce, tra luce e gas, più o meno un 16-17% del totale e che va a coprire i costi per trasportare e distribuire sulle reti l'energia utilizzata nelle nostre abitazioni e per gestire e leggere i contatori, oltre ai dati delle loro letture
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L'altra voce consistente è relativa agli oneri di sistema, spese che vanno a finanziare attività di interesse generale per il sistema elettrico nazionale, introdotte nel tempo da specifici provvedimenti normativi. Con il passare degli anni, gli oneri sono andati crescendo e questo ha aperto il dibattito sull'opportunità del prelievo in bolletta

L'Autorità, dal canto suo, ha più volte insistito sulla necessità di una loro revisione che potrebbe passare dal trasferimento degli stessi nella fiscalità generale

Le aliquote degli oneri generali da applicare a tutte le tipologie di contratto sono distinte in oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione (Asos) e oneri rimanenti (Arim). Dentro la prima, sono inclusi innanzitutto gli oneri che vanno a supportare gli incentivi alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione Cip 6/92

Quest'ultimo tassello rimanda a un provvedimento, adottato dal governo nel 1992, che premia l'energia prodotta da terzi e ceduta alla rete elettrica nazionale che sia stata prodotta da fonti verdi, rifiuti o impianti ad alta efficienza. All'interno della componente Asos, ci sono poi anche i costi che coprono le agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia elettrica (note anche come “energivori”)

Sotto la voce Arim ci sono tutti gli oneri rimanenti che pesano per circa il 20% su tutto il pacchetto oneri. Si va dallo sviluppo tecnologico e industriale agli oneri per la messa in sicurezza del nucleare e per compensazioni territoriali, dal sostegno della ricerca di sistema alle compensazioni per le imprese elettriche minori, dagli esborsi a sostegno dei regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario universale e merci a quelli necessari per garantire il bonus elettrico, l'agevolazione prevista in bolletta per le famiglie in disagio economico

L'ultima voce in bolletta comprende l'Iva e le accise. Nell'ultimo aggiornamento trimestrale dell'Autorità per l'energia, le reti e l'ambiente, questa componente ha pesato per 2,89 centesimi di euro sulla bolletta elettrica (il 12,6% del totale della spesa) e per 30,17 centesimi di euro in quella del gas (35,6%) considerando il totale di accise, Iva e addizionale regionale