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Pensioni, il governo studia un Fondo per superare Quota 100
L'esecutivo di Mario Draghi, dopo la bocciatura da parte della Commissione Europea della legge del 2019, sta studiando una nuova soluzione. Al vaglio uno strumento che permetta ai lavoratori di lasciare l'impiego con 4 anni d'anticipo. Si tratterebbe, però, di una misura temporanea: ecco tutti i dettagli

Il governo Draghi sta studiando una soluzione sulla questione pensioni. Quota 100, in vigore dal 2019, è ormai dato per assodato che non verrà rinnovata e scadrà a fine 2021. È dunque necessario trovare un modo per permettere ai lavoratori che lo desiderino di andare in pensione a 62 anni di età fino al 2024
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La soluzione sarebbe un Fondo Nazionale per il Prepensionamento progettato da Claudio Durigon, ex sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il fondo sarebbe però solo una misura temporanea, che resterebbe attiva fino al 2024. Il Fondo erogherebbe una prestazione pari alla pensione calcolata con gli stessi criteri di Quota 100 fino alla maturazione effettiva dei requisitI per passare in carico all’Inps. Ma a quanti anni e con quanti anni di contributi si potrà uscire?
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Al momento non si hanno certezze. L'unico aspetto certo è un’uscita flessibile dal lavoro per superare, appunto, Quota 100, che è stata bocciata dall’Unione Europea. E il presidente del Consiglio Draghi ha dato la sua parola che la legge del 2019 sulle pensioni verrà superata. I tempi sono stretti. Manca un mese dal varo della legge di Bilancio, sede naturale per gli interventi che negli anni si sono succeduti sulla previdenza. Nella foto: il ministro dell'Economia Daniele Franco
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Dal momento che si va verso l’allungamento di un anno alla pensione (passando da 62 a 63 anni e di conseguenza a 39 anni di contributi), bisogna capire quante risorse saranno necessarie e dove reperirle. Secondo le prime stime, si parla di 2,5-3 miliardi di euro all’anno, a partire dal 2022 e fino al 2024

Si calcola che entro fine anno potrebbero arrivare 400 mila domande per accedere a Quota 100. Le stime sono state fatte sugli ultimi dati che l’Inps ha reso noti lo scorso luglio: le domande approvate dall’Istituto di previdenza sociale sono state in tutto 334 mila

Superata Quota 100, a partire dall’1 gennaio 2022 l’età per andare in pensione tornerebbe a 67 anni per tutti. In pratica si tornerebbe alla Legge Fornero (nella foto, Elsa Fornero). Per evitare che ciò accada, ha spiegato all’Ansa il responsabile economico dei dem Antonio Misiani, va anche studiato un sistema "più flessibile ma più equo", e sostenibile per le casse pubbliche, che tenga conto dei lavori "gravosi e usuranti, delle donne con carichi familiari", come fanno l’Ape social e Opzione Donna

Il progetto del Fondo Nazionale per il Prepensionamento resta sul tavolo del governo. In che cosa consisterebbe? Il fondo, come spiega Il Messaggero, dovrebbe erogare una pensione calcolata con gli stessi criteri di Quota 100 fino a quando il lavoratore non avrà i requisiti necessari per essere preso in carico dall’Inps

La Lega propone Quota 101 o 102, con 62 anni di età anagrafica e 38 di contributi. La prestazione durerebbe 4 anni e 10 mesi per gli uomini e 3 anni e 10 mesi per le donne. Lo strumento potrebbe essere utilizzato per le imprese in crisi e per quelle impegnate nella transizione verde e/o digitale

Anche i sindacati hanno fatto la loro proposta, come scrive Repubblica: pensione dai 62 anni o con 41 di contributi a prescindere dall’età. Questa soluzione risulterebbe però particolarmente onerosa per le casse dello Stato e dell’Inps di conseguenza, ma al momento non si esclude nessuna ipotesi e nessuna proposta

II ministro del Lavoro (foto) ha istituito una commissione, presieduta dall'ex ministro Cesare Damiano, sui lavori gravosi, anche per correggere le storture di Quota 100. La commissione, che sta completando i suoi lavori (che incrociano elaborazioni di Inail, Istat e Inps), sarà pronta entro la fine di settembre a proporre la nuova "graduatoria" dei lavori gravosi. Ma c’è sempre il nodo fondi sul tavolo