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Bollette, Cingolani: da ottobre luce più cara del 40%

Economia

Simone Spina

Secondo il ministro della Transizione Ecologica il balzo dei prezzi è dovuto alle alte quotazioni del gas e al maggior costo delle emissioni inquinanti. A luglio l’energia elettrica era aumentata del 20% ma lo Stato era intervenuto raffreddando i rincari

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La corsa dei prezzi in bolletta non è finita. A ottobre ci attende un altro salasso per la luce. E il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani prevede che l’aumento sarà del 40 per cento, ben più alto – quindi – di quello di luglio, quando è stato del 20 per cento ma è stato smorzato dagli 1,2 miliardi messi dallo Stato.

Un nuovo e più robusto rincaro in arrivo, quindi. E lo stesso ministro, qualche giorno fa, ha sottolineato che non si può andare avanti tamponando i rialzi e che servono interventi strutturali.

L’impennata dell’energia è dovuta a quella delle quotazioni del gas (anche la bolletta del metano è salita a luglio) ma anche al balzo del costo della C02, cioè l’anidride carbonica prodotta dall’industria e dalle altre attività produttive.

Secondo il principio sposato a livello europeo secondo il quale “chi inquina di più, paga di più”, s'impone alle imprese di sborsare dei soldi per continuare a emettere sostanze nocive, con un vero mercato (le cosiddette “aste verdi”) dove chi è più virtuoso può vendere le proprie quote ad altre aziende che ne hanno bisogno, guadagnandoci.

Tutto questo contribuisce a innalzare i prezzi dell’energia, riportando in primo piano le conseguenze che la lotta al cambiamento climatico, voluta in maniera più stringente da Bruxelles con la proposta del Green Deal, potrebbe avere.

Se l'energia aumenta troppo – ha osservato Cingolani - le imprese perdono competitività e i cittadini faticano a saldare le bollette. "Queste cose vanno considerate – ha aggiunto il ministro - perché sono egualmente importanti rispetto alla transizione ecologica".