
Il Cashback è sospeso per sei mesi a partire da oggi, come deciso dal Consiglio dei Ministri. Il premier Draghi: "La misura ha carattere regressivo e indirizza le risorse verso aree del Paese in condizioni economiche migliori". Ecco come riceveranno i soldi gli italiani che hanno partecipato al programma per incentivare i pagamenti digitali nei mesi passati, a chi spettano e come funziona il Super Cashback da 1500 euro

Si è conclusa ieri, 30 giugno, la prima fase del programma del Cashback di Stato, il rimborso pensato per incentivare i pagamenti digitali attraverso carte e app, partito lo scorso gennaio dopo il mese sperimentale dell'Extra Cashback di Natale
Cashback, si è chiuso il 30 giugnoLa seconda fase sarebbe dovuta partire oggi, 1 luglio, ma il Consiglio dei ministri che si è tenuto ieri ha decretato lo stop di sei mesi ai premi, cancellando l'operazione prevista per il secondo semestre dell'anno
Stop al Cashback, cancellata la seconda tranche di premiIl ministero dell'Economia e delle Finanze effettuerà rilevazioni periodiche sull'utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici, con il supporto informativo di Banca d'Italia
I risparmi ottenuti dalla sospensione del cashback andranno, nella misura di 1,5 miliardi di euro, a un Fondo per gli interventi in materia di ammortizzatori sociali

Ecco quindi come verranno erogati i pagamenti dei (massimo) 150 euro relativi al primo semestre e come verrà liquidato il Super Cashback da 1500 euro
Cashback, ecco i controlli anti-furbetti
Gli utenti che entro il 30 giugno hanno effettuato almeno 50 transazioni valide hanno diritto al rimborso fino a 150 euro. Ogni acquisto con app di pagamento e carta ha fatto accumulare il 10% dell'importo speso fino a un massimo di 15 euro a singola transazione
Nel 2020 in Italia 1 pagamento su 3 è stato con carte o app
I primi 100mila partecipanti che hanno totalizzato il maggior numero di transazioni entro il 30 giugno riceveranno anche il Super Cashback da 1500 euro
Cashback: la guida all'uso
Tutti i pagamenti del primo semestre verranno eseguiti entro novembre 2021. Il conto su cui verrà accreditato il rimborso è lo stesso dell'Iban indicato sull'app Io al momento dell'iscrizione al programma (che però è sempre modificabile dall'app)
A erogare i rimborsi sarà Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici), effettuando un bonifico direttamente sull'Iban del beneficiario indicato nell'App Io
Inizialmente erano previste una seconda tranche del programma, calendarizzata dal 1° luglio al 31 dicembre 2021

Al 29 giugno, in base ai numeri dell'App Io, sono oltre 7,88 milioni gli utenti con transazioni valide (per 736 milioni di transazioni totali). Di questi, 5,98 milioni hanno 50 e più transazioni, cioè hanno già diritto al rimborso, mentre altri 1,89 milioni hanno effettuato tra 1 e 49 operazioni

Il premier Mario Draghi, durante il Cdm di ieri, ha detto che "il cashback ha un carattere regressivo ed è destinato ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliori"

Dato che la maggiore concentrazione dei mezzi alternativi al contante si registra tra gli abitanti del Nord e nelle grandi città, per Draghi la misura "rischia di accentuare la sperequazione tra i redditi favorendo le famiglie più ricche, con una propensione al consumo presumibilmente più bassa, determinando un effetto moltiplicativo sul Pil non sufficientemente significativo a fronte del costo della misura"

Il presidente del Consiglio ha anche sottolineato come l'onerosità della misura, pari a 4,75 miliardi di euro, debba essere valutata non solo in relazione ai benefici attesi, ma anche del costo e dell'attuale quadro economico e sociale, che ha visto nel 2020 335mila nuovi nuclei familiari e oltre 1 milione di persone in più entrare in povertà assoluta (secondo i dati Istat)

A fronte degli effetti regressivi, dei costi e delle criticità applicative, secondo Draghi non possono ad oggi stimarsi effetti significativi sul gettito. Al contrario: è probabile che le transazioni elettroniche crescano per effetto del Cashback soprattutto in settori già a bassa evasione, come la grande distribuzione organizzata, che secondo l'Istat assorbe quasi la metà della spesa al dettaglio, piuttosto che in quelli critici