
Cashback, scattano i controlli anti-furbetti sulle transazioni anomale
In vista della chiusura del primo semestre del programma sono stati avviati controlli capillari sulle operazioni sospette fatte per gonfiare il numero dei pagamenti e sperare di rientrare nell'assegnazione del Supercashback, il premio da 1.500 euro previsto per i primi 100mila cittadini che utilizzano di più carte, bancomat o app per i pagamenti

Scattano le verifiche anti-furbetti del Cashback. In vista della chiusura del primo semestre del programma sono stati avviati controlli capillari sulle transazioni anomale
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Si sta per concludere il primo scaglione del programma per incentivare i pagamenti elettronici attraverso un rimborso del 10% ogni semestre fino a 150 euro, ma prima degli attesi rimborsi sono stati attuati i controlli
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Un messaggio avvisa del controllo e dà agli utenti 7 giorni per provare eventualmente che si tratti di un errore
Recovery plan: fuori cashback e quota 100. Cosa succedeI controlli in corso, come riporta il messaggio che qualcuno ha già ricevuto, riguarda le "transazioni anomale", che sono "ricorrenti", di "importo irrisorio" ed effettuate in "numero elevato presso lo stesso esercente lo stesso giorno"

Queste mini-transazioni non saranno considerate come "acquisti" e verranno dunque stornate dal programma Cashback in quanto operazioni "abusive"

Chi saprà dimostrare entro sette giorni di aver effettivamente acquistato qualcosa attraverso queste operazioni potrà evitare lo storno

Il governo aveva già fatto sapere di aver attivato un monitoraggio sul programma in vista della chiusura di questa prima fase del Cashback

Questi primi controlli riguardano soprattutto il conteggio del numero delle operazioni, che alcuni avrebbero potuto voler alterare per ottenere il "Supercashback"

Il Supercashback è un premio da 1.500 euro previsto per i primi 100mila cittadini che utilizzano di più carte, bancomat o app per i pagamenti

Sul web in molti hanno già detto di essersi visti recapitare il messaggio che li avvisava dello storno delle operazioni a meno che non venissero giustificate singolarmente