Autostrade torna in mano pubblica: il consorzio guidato da Cdp firma accordo con Atlantia

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Il consorzio guidato da Cdp, controllata dal Tesoro, e Atlantia hanno sottoscritto un contratto di compravendita per l'acquisizione dell'88,06% di Aspi. L’acquisizione sarà fatta attraverso la Holding Reti Autostradali. Il closing è previsto nel primo trimestre del 2022. Con questa operazione si chiude, dopo oltre vent’anni e a quasi tre anni dal crollo del Ponte Morandi, l’epoca della famiglia Benetton in Autostrade

Autostrade per l'Italia torna in mano pubblica: il consorzio guidato da Cdp, controllata dal Tesoro, ha raggiunto l'accordo con Atlantia per l'acquisizione dell'88,06% del pacchetto azionario. L’acquisizione sarà fatta attraverso la Holding Reti Autostradali, la nuova società di diritto italiano di proprietà (diretta o indiretta) di CDP Equity (51%), Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e dei fondi gestiti da Macquarie Asset Management (24,5%).

La compravendita di Aspi

HRA e Atlantia, quindi, hanno sottoscritto un contratto di compravendita per l'acquisizione dell'88,06% di Aspi. Si prevede che l'acquisizione sarà completata nei prossimi mesi, dopo aver soddisfatto le consuete condizioni previste per il closing e aver ricevuto i necessari nulla osta da parte delle Autorità competenti. Aspi, ricorda la nota del consorzio che ha annunciato l’operazione, è uno tra i principali operatori autostradali d'Europa e gestisce oltre 3mila chilometri di autostrade in Italia, con concessioni a lungo termine. Aspi e le sue controllate sono responsabili di sviluppo, manutenzione e gestione di una rete autostradale che si estende su tutto il territorio nazionale e rappresenta circa la metà del sistema autostradale soggetto a pedaggio in Italia, con circa 4 milioni di clienti al giorno (dato pre-Covid). I principali obiettivi di investimento del consorzio, si legge ancora nella nota, sono: contribuire alla realizzazione di un vasto piano di investimenti in tutta la rete autostradale di Aspi promuovere il miglioramento della rete per agevolare la digitalizzazione e l'innovazione; migliorare l'efficienza dei programmi di manutenzione dell'infrastruttura per garantire i massimi livelli di prestazioni e sicurezza per gli automobilisti; offrire stabilità a lungo termine nella gestione di un'infrastruttura italiana essenziale per la comunità e l'economia.

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Si chiude l’epoca Benetton nelle autostrade

Con questa operazione si chiude, dopo oltre vent’anni, l’epoca della famiglia Benetton in Autostrade. Era l'inizio del 2000, infatti, quando il 30% di Autostrade per l’Italia passava dall’Iri alla cordata guidata dai Benetton (LA FOTOSTORIA). Il via libero definitivo all'operazione per la cessione al consorzio capeggiato da Cdp è arrivato il 10 giugno, quando il consiglio di amministrazione di Atlantia ha dato il proprio ok all'offerta della società controllata dal Mef insieme ai fondi stranieri Blackstone e Macquarie. Oggi è arrivata la firma, mentre il closing è previsto nel primo trimestre del 2022. Il via libera del consiglio di amministrazione di Atlantia all'offerta per la cessione dell'intera quota detenuta in Aspi era praticamente scontato dopo il voto dei soci, che lunedì scorso si erano espressi ampiamente a favore. Il riassetto di Aspi, con l'uscita dei Benetton e l'ingresso di Cdp, era la soluzione individuata dal precedente governo con l'accordo del 14 luglio 2020 per mettere fine al braccio di ferro iniziato dopo il crollo del ponte Morandi il 14 agosto 2018 - in cui sono morte 43 persone - e arrivato più volte vicino alla revoca della concessione. La strada per raggiungere questa soluzione però non è stata facile: sono serviti mesi di trattative delicate, rese ancor più incerte da un progetto alternativo - poi naufragato - di scissione e dall'interesse arrivato in extremis - ma mai concretizzato in offerta - della spagnola Acs di Florentino Perez.

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