
Covid, boom di case all’asta negli ultimi sei mesi: +63,5%, 2 su 3 a meno di 100mila euro
Dal Rapporto semestrale del Centro studi Sogeea, che evidenzia le conseguenze della pandemia sul mercato immobiliare, emerge che a fine 2020 erano 15.146 le procedure rilevate, contro le 9.262 del precedente mese di luglio. Circa un terzo delle abitazioni in vendita si concentra nel Nord del Paese, ma nel Mezzogiorno le cifre sono ancora più alte. Il numero degli alberghi all'asta è aumentato del +7%. Ma ci sono anche castelli, ospedali, teatri e conventi

Il numero delle case messe all'asta in Italia è aumentato del 63,5% in sei mesi, e due su tre costano meno di 100mila euro
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È quanto emerge dalle rilevazioni dal Centro studi Sogeea, contenute nel Rapporto semestrale sulle aste immobiliari in Italia che evidenzia le conseguenze della peggiore recessione dal dopoguerra sul mercato immobiliare nell’anno della pandemia di Covid-19
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Il 66% delle abitazioni all'asta ha un prezzo inferiore ai 100.000 euro, percentuale che sale addirittura fino all'89% se si prendono in esame anche gli immobili appartenenti alla fascia tra 100.000 e 200.000 euro

Ancora più severo il dato del Mezzogiorno, con una brusca risalita trascinata dalle Isole, dove l'aumento si attesta al +284% (2.105 contro le 584 del semestre precedente) e del +113% nella parte peninsulare (3.027 a fronte delle 1.423 di luglio 2020)

Le procedure in corso che riguardano alberghi, bed & breakfast, motel, campeggi e simili sono 128, a fronte delle 120 rilevate all'inizio di luglio 2020

Ma a finire all'asta sono anche tipologie di immobili "che non ci saremmo mai aspettati di trovare", ha detto in Senato, durante la presentazione del Rapporto, il presidente di Sogeea Sandro Simoncini: 4 castelli, 15 ospedali, 8 teatri e perfino 17 conventi