
Iscro, indennità per autonomi con partita Iva: come fare per avere fino a 800 euro al mese
Il contributo semestrale è rivolto ai lavoratori che registrano un calo di reddito di almeno il 50% nel 2020 rispetto alla media dei redditi 2017-2019. Ecco quali sono i requisiti e le modalità per presentare la domanda

Un aiuto per i lavoratori autonomi con partita Iva che registrano un calo di reddito. Arriva Iscro, indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa compresa tra i 250 e gli 800 euro mensili per un semestre. Ecco quali sono i requisiti e come fare per avere il contributo previsto dalla legge di Bilancio 2021
Bonus facciate, come ottenerlo: le novità nel vademecum Enea
L’Iscro, introdotto in via sperimentale dal 2021 al 2023, sarà erogato dall’Inps ed è rivolto a coloro che abitualmente esercitano una delle attività incluse nella categoria di lavoro autonomo oppure che risultano avere un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa e che risultano essere iscritti alla gestione separata dell’Inps
Bonus mobili, spetta anche a chi accede al sisma bonus e al super bonus
Oltre all’iscrizione alla gestione separata, occorre essere in possesso di regolare partita Iva, almeno da quattro anni e non essere né pensionati né coperti da altra tipologia di previdenza
Bonus affitto da 1.200 euro, cos'è e come fare per richiederlo
L’indennità non è considerata compatibile col reddito di cittadinanza. Non ne avranno diritto nemmeno i lavoratori che pur effettuando un’attività che rientra nel lavoro autonomo, risultano comunque essere iscritti a uno degli ordini professionali disponibili
Partite Iva, aiuti anche dalle Regioni
I lavoratori autonomi che intendono beneficiare dell’Iscro, al momento della domanda acconsentono automaticamente anche alla partecipazione ad alcuni corsi professionali di formazione, gestiti dall’Anpal, agenzia nazionale politiche attive del lavoro, che è necessario seguire obbligatoriamente per non perdere il contributo
Bonus pc da 500 euro, a che punto siamo e quanti voucher rimangono
In altre parole, per il 2021 si dovrà tener conto del reddito 2020, che dovrà essere meno del 50% della media di quelli del triennio 2017-2019

L’importo dell’indennità viene calcolato secondo quanto indicato, nel comma 391 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2021: è il 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito certificato dall’Agenzia delle Entrate, ed è erogato per sei mensilità

Se per ipotesi, spiega il Sole 24 Ore, un professionista nel 2017-2019 avesse avuto un reddito medio di 22mila euro e nel 2020 sia sceso a 7.500. L’indennità sarà pari a 22.000/2 (base semestrale) = 11.000 /4 (cioè il 25%) = 2.750/6 (i mesi di fruizione) = 458,33 euro mensili per un semestre. Importo compreso tra il minimo e il massimo ammessi (250 e 800 euro)

L’indennità dovrà essere chiesta dal lavoratore autonomo all’Inps, autocertificando i redditi che verranno poi verificati tramite l’Agenzia delle Entrate

La richiesta dovrà essere inoltrata entro il 31 ottobre di ogni anno, ma una volta sola nel triennio, e l’indennità verrà erogata dall’istituto di previdenza fino a esaurimento della copertura finanziaria prevista (70,4 milioni di euro nel 2021 che poi decrescono fino a 3,9 milioni nel 2024)

L’indennità non può essere utilizzata come ammortizzatore sociale a seguito di cessazione dell’attività, perché la chiusura della partita Iva mentre si percepisce il contributo determina la cessazione dello stesso e l’obbligo di restituzione