Migliaia di emendamenti alla legge di bilancio in commissione Bilancio alla Camera. Orfini (Pd) e Fratoianni propongono la patrimoniale, ma il viceministro Buffagni non è d'accordo: "Si parta tagliando stipendi dei politici". Un emendamento della maggioranza chiede di prorogare fino al 31 dicembre 2023 l'ecobonus e il sismabonus al 110%. "Intanto ieri sera nuovo vertice di governo con Conte sul Recovery plan. È confronto aperto sull'ipotesi di 6 manager nella cabina di regia
Sono 7mila gli emendamenti alla manovra presentati in commissione Bilancio alla Camera. Per la maggioranza, il gruppo che ne ha presentati di più è il M5s, oltre mille. Il Pd 803, Iv 668 e Leu 179. Per l'opposizione oltre 1200 sia Forza Italia sia la Lega, oltre 900 FdI. Nel passaggio in Parlamento, i partiti di maggioranza e opposizione mirano ad aggiungere tasselli significativi alla legge di bilancio. Tra gli emendamenti c’è quello per la proroga dei bonus al 110%. Spunta pure una richiesta di patrimoniale "bocciata" però dal viceministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni. Ci sono anche proposte per prolungare l'ecobonus sull'acquisto delle auto. Intanto il governo lavora al piano per il Recovery fund: ipotesi cabina di regia con 6 manager.
Ipotesi proroga superbonus
Le modifiche effettive alla manovra saranno il frutto degli emendamenti che verranno approvati nelle prossime settimane in commissione Bilancio della Camera. La richiesta di una proroga al dicembre 2023 dei superbonus, cioè delle detrazioni fiscali al 110% per interventi di miglioramento energetico e sismico degli immobili, è firmata da una settantina di deputati di tutte le forze di maggioranza: M5s, Pd, Iv e Leu. "La misura è appena partita - ha spiegato la presidente della commissione Attività produttive della Camera, Marina Nardi (Pd) - ma rischia di subire altri stop a causa del covid. Per questo la proroga è necessaria". L'intento è condiviso, ma nella maggioranza e nel governo ci sono perplessità legate al costo. Per questo l'idea di prolungare la misura potrebbe essere messa nel cassetto fino all'arrivo del Recovery fund.
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La proposta sulla patrimoniale
La patrimoniale è contenuta in un emendamento firmato da deputati di Leu e del Pd che chiede l'abolizione dell'Imu e dell'imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, per sostituirle con un'aliquota progressiva minima dello 0,2% "sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro". I primi firmatari sono Nicola Fratoianni, che fa parte della componente di Sinistra Italiana in Leu, e Matteo Orfini, della minoranza Pd.
Il viceministro Buffagni: "Patrimoniale proposta suicida"
La strada di questo emendamento appare in salita: non trova troppi sponsor fra gli alleati e non piace alle opposizioni. "Basta. Ogni volta che leggo certe proposte suicida mi ripeto: si parta da tagliare i soldi ai politici come già facciamo noi del Movimento. La patrimoniale non esiste con il Movimento al governo. Il programma del Movimento è sempre stato chiaro su questo", scrive il viceministro al Mise Stefano Buffagni in un post su Facebook. "Non esiste mettere le mani nelle tasche degli italiani, su questo il Movimento deve essere l'argine. Si parta tagliando gli stipendi dei politici, Orfini compreso", scrive, riferendosi alla proposta del deputato Pd e di deputati Leu.
Le novità per l’ecobonus auto
Per rinviare la scadenza dell'ecobonus sulle auto c'è più di una richiesta di diverse forze di maggioranza, come Iv e Pd. In questo caso, a storcere il naso è il M5s, che vorrebbe concentrare gli incentivi solo sulle auto elettriche, mentre gli alleati puntano anche a diesel e benzina di ultima generazione.
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Le accise su tabacchi senza combustione
Anche un altro tema creerà qualche tensione in maggioranza. Iv e Leu chiedono di alzare l'accisa sulle ultime arrivate fra le sigarette, quelle con tabacco 'da inalazione senza combustione'. Anche Forza Italia vuole misure analoghe: "È necessario aumentare la tassazione sui prodotti del tabacco riscaldato", ha detto il deputato azzurro Osvaldo Napoli.
Confronto aperto su Recovery
Ieri si è tenuto un vertice del premier Conte con i capi delegazione di maggioranza e i ministri Gualtieri e Amendola sul Recovery plan. Nella riunione, presente il sottosegretario Riccardo Fraccaro, si è discussa la struttura di governance del Piano di rilancio e resilienza ma il dibattito è stato interlocutorio e il confronto è ancora aperto, a partire dal ruolo ipotizzato per i sei manager che dovrebbero gestire i sei "cluster" in cui si divide il piano. Una decisione dovrà essere presa nei prossimi giorni, per poi tradurre la norma che regolerà la struttura di governance in un emendamento alla manovra. Ma è destinato a proseguire il dibattito in maggioranza sulla cabina di regia (l'ipotesi è affidarla a Chigi, Mef e Sviluppo economico) e sul ruolo delle figure tecniche chiamate a verificare l'esecuzione del piano. Nei prossimi giorni dovrebbe quindi prendere forma la struttura piramidale che dovrebbe guidare la realizzazione del Recovery e si sta lavorando per capire come funzionerà questo organo collegiale.
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