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Recovery Fund, Amendola precisa: "Nessun ritardo nella presentazione"

Economia
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Il ministro alle Politiche Ue, in un'intervista sul "Corriere della Sera", chiede di non "dare inutili allarmi in modo un po' isterico". Poi aggiunge: "Ci auguriamo che vengano rispettate le tappe e che i primi fondi arrivino a partire dalla tarda primavera"

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"Un aggiornamento sul piano sarà presentato a fine mese. Nessun ritardo dunque, smettiamola di dare inutili allarmi in modo un po' isterico. Qualcuno da giorni usa il Recovery come il cavallo di Troia per colpire il governo". Il ministro alle Politiche Ue Enzo Amendola, intervistato dal Corriere della sera, ribatte alle polemiche su un possibile ritardo nella presentazione del recovery fund a Bruxelles.

"Conta solo il cronoprogramma deciso da Bruxelles"

"Per noi conta solo seguire il cronoprogramma deciso a Bruxelles e lavorare sodo con il Parlamento e con gli attori rappresentativi della società italiana", ha spiegato ancora il ministro. Il suo augurio è che "vengano rispettate le tappe e che i primi fondi arrivino a partire dalla tarda primavera". Un piano di queste dimensioni "presenta delle difficoltà, tanto più in una situazione economica e sociale incerta e con la pandemia in corso", continua Amendola, riferendosi al Coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). "La Commissione ha indicato parametri coerenti con le priorità dell'Unione: green, digitale e coesione sociale. I dettagli sono importanti nella definizione dei singoli progetti - prosegue - con il ministero dell'Economia lavoriamo per allineare Recovery, fondi europei del bilancio 2021-27 e legge di Bilancio. Ora però è urgente accelerare gli investimenti pubblici e privati".

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"Non si costruisce la nuova Europa senza difendere il rispetto dei Trattati"

Tornando sulla divisione degli aiuti economici, Amendola spiega che "la governance di queste risorse avrà un meccanismo straordinario di attuazione ed esecuzione della spesa: stiamo lavorando per presentare in Parlamento le norme che definiscano la guida politica e tecnica del piano; i problemi di esecuzione, frequenti nel nostro Paese, questa volta non ci devono essere". Infine, un pensiero allargato all'Unione Europea: "Non si costruisce la nuova Europa senza difendere il rispetto dei Trattati, siamo tutti uniti dall'accordo siglato con il Parlamento europeo e mi auguro che Ungheria e Polonia abbandonino la logica del veto".

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