
Covid, verso il decreto Ristoro: pacchetto da circa 5 miliardi di aiuti
Il governo lavora a un nuovo decreto legge di emergenza, per dare un aiuto economico immediato ai settori di nuovo costretti a chiudere, o quasi, a causa della seconda ondata della pandemia. Il contributo potrebbe raddoppiare, rispetto a quanto già ricevuto in estate, per chi deve fermarsi. Ecco tutte le ipotesi sul tavolo

Un nuovo pacchetto di aiuti da 4-5 miliardi, tutti finanziati recuperando risorse inutilizzate in bilancio. Sono queste le cifre al centro del nuovo decreto legge di emergenza allo studio del governo, per dare un contributo economico immediato ai settori di nuovo costretti a chiudere, o quasi, per contenere la pandemia da Coronavirus. Le misure sono attese sul tavolo del Consiglio dei ministri il 27 ottobre
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Il contributo economico potrebbe raddoppiare, rispetto a quanto già ricevuto in estate dopo il lockdown, per chi dovrà tenere la propria attività chiusa h24
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Tra le possibilità in esame, anche quella di estendere il contributo a fondo perduto a categorie come quelle del settore turistico-alberghiero che sono toccate solo indirettamente dalle nuove chiusure (magari dirottando i fondi avanzati dal bonus vacanze)
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La nuova tranche di ristori vale circa 2 miliardi per circa 350mila imprese (nella prima tranche le domande hanno superato i 2 milioni e sono stati erogati circa 6 miliardi e mezzo a fondo perduto)

I ristori saranno automatici per chi ha già fatto domanda, con bonifici sul conto corrente che l'Agenzia delle Entrate dovrebbe erogare già entro metà novembre

Chi poteva ma non l'ha chiesto, o chi superava il limite di 5 milioni di fatturato, dovrà presentare apposita domanda

In base ai codici Ateco - e al 'grado di chiusura' - si otterrà un indennizzo come minimo della stessa entità di quello già ricevuto in estate grazie al decreto Rilancio, con percentuali che andrebbero dal 100% di quanto già avuto fino al doppio, al 200%, per chi dovrà chiudere h24

Il nuovo tetto massimo dovrebbe essere fissato a 150mila euro. Nell'elenco ci saranno sicuramente bar, pasticcerie, ristoranti costretti a chiudere alle 18, ma anche cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, centri sportivi e piscine

Per il settore della somministrazione si va verso ristori corposi, con bar, pasticcerie e gelaterie che dovrebbero ricevere il 150% di quanto già avuto a fondo perduto con il decreto Rilancio e i ristoranti che dovrebbero ottenere il 200%. Per le sole discoteche e i locali analoghi, chiusi in sostanza da marzo, il ristoro dovrebbe arrivare al 400%

Si valuta poi di includere anche gli alberghi e le strutture turistiche

Per le imprese ci sarà anche un nuovo credito d'imposta sugli affitti per i mesi di ottobre e novembre e cancellazione della seconda rata dell'Imu del 16 dicembre. Un aiuto arriverà anche per i lavoratori

Nel decreto ci sarà la proroga della Cig a carico dello Stato per altre 6 settimane fino alla fine dell'anno, per evitare di lasciare senza copertura chi a metà novembre avrà già esaurito tutte le settimane a disposizione. La misura vale 1,6 miliardi: le altre settimane, per arrivare a un totale di 18 come ha assicurato il ministro Nunzia Catalfo, saranno rinviate alla manovra o a un ulteriore decreto novembre, in cui gestire eventuali altri 'avanzi'

In arrivo anche una nuova indennità una tantum per gli stagionali del turismo, spettacolo e lavoratori dello sport, che dovrebbe essere di 800-1000 euro

Sarà poi finanziata una ulteriore mensilità del reddito di emergenza per le famiglie che non avranno accesso a nessuna di queste misure

Intanto, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato l'arrivo dei primi 10 miliardi del fondo Sure proprio per coprire le spese per gli ammortizzatori e la protezione dei posti di lavoro