
Coronavirus, Eurostat: prezzi delle abitazioni in aumento del 5% nell'area euro. FOTO
Nel secondo trimestre del 2020, segnato dalle misure di contenimento del Covid, il prezzo delle abitazioni è aumentato del 5% nell’area euro rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Lo comunica Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. LA FOTOGALLERY

Nel secondo trimestre del 2020, segnato dalle misure di contenimento del Covid, il prezzo delle abitazioni è aumentato del 5% nell’area euro (19 Stati) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente
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La variazione è simile, pari al 5,2%, nell’UE (che include 27 Stati)
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Nel primo trimestre 2020 i prezzi delle case sono aumentati rispettivamente del 5,1% per la zona Euro e del 5,6% per l'Unione Europea

Lo comunica Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, in un report rilasciato il 7 ottobre

L'Indice dei prezzi delle case (HPI) misura le variazioni di prezzo di tutte le proprietà residenziali acquistate dalle famiglie

Sono inclusi appartamenti, bifamiliari, villette a schiera e ogni altro tipo di immobile, sia di nuova costruzione che esistente, indipendentemente dalla destinazione d'uso

Rispetto al primo trimestre 2020, i prezzi delle abitazioni sono aumentati dell'1,7% nell'area dell'euro e dell'1,5% nell'UE

Tra gli Stati membri, i maggiori aumenti annuali dei prezzi delle abitazioni si sono registrati in Lussemburgo (+ 13,3%)

Crescono anche Polonia (+ 10,9%, in foto Varsavia) e Slovacchia (+ 9,7%)

La Germania segna un + 6,6%, la Francia + 5,5% (in foto Parigi), il Portogallo + 7,8%

In Italia si registra un minore aumento annuale rispetto ad altri Stati: +3.4% (nella foto Roma)

I prezzi sono scesi invece in Ungheria (-5,6%, in foto Budapest) e Cipro (-2,9%)

Rispetto al trimestre precedente, gli incrementi maggiori si sono registrati anche in questo caso in Lussemburgo (+ 4,4%)

Seguono Italia (+ 3,1%, in foto una via di Torino) e Austria (+ 2,5%)

Diminuzioni sono state invece osservate in Ungheria (-7,4%), Estonia (-5,8%), Lettonia (-2,3%), Bulgaria (-1,1%) e Irlanda (in foto, -0,1%)