Lavoro smart working e congedi, cosa cambia dal 16 ottobre per chi ha figli in quarantena
Dal 16 ottobre cambiano le regole per poter lavorare da casa anche per chi avrà figli in quarantena. Per poter usufruire del lavoro agile dovrà essere attivata la procedura ordinaria, che prevede accordi individuali tra il dipendente e l'azienda. E potrà usufruire dei congedi solo chi non ha la possibilità di lavorare da remoto, se l'altro genitore non è in smart working
Dal 16 ottobre cambiano le regole per richiedere lo smart working o il congedo al datore di lavoro nel caso di quarantena di un figlio under 14. Dovrà essere attivata la procedura ordinaria, ma molti potrebbero vedersi esclusi da questa agevolazione
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Il caso da prendere in considerazione è quello che riguarda un genitore il cui figlio viene messo in quarantena a seguito di un contatto avvenuto a scuola
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Attenzione, perché questo caso si verifichi non è necessario che il ragazzo risulti direttamente positivo al tampone, è sufficiente che a scuola sia entrato in contatto con un positivo
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L’articolo 5 del decreto legge 111/2020, relativo alla ripresa dell’attività scolastica, ha previsto che i lavoratori dipendenti che incappino in questa situazione possano ricorrere allo smart working
Restano fuori tuttavia tutti quei lavori che non possono essere svolti da remoto
Nel caso in cui il genitore non possa svolgere la propria attività da casa potrà usufruire di un congedo indennizzato al 50% della retribuzione, a carico dello Stato
Queste misure, smart working o indennizzo al 50%, saranno disponibili fino a fine anno, ma non per tutti
Questa agevolazione potrà infatti essere richiesta da un solo genitore anche se sono in due a lavorare
Sono inoltre escluse dall’agevolazione quelle famiglie in cui almeno uno dei genitori è già in smart working
Fino al 15 ottobre chi si troverà nelle condizioni di dover ricorrere al lavoro agile potrà comunicarlo al ministero del Lavoro utilizzando la procedura semplificata
Dal 16 ottobre però si dovrà ritornare alla procedura e alle regole ordinarie
La procedura richiede anzitutto di sottoscrivere un accordo individuale con il dipendente che regoli lo smart working
L’accordo dovrà poi essere notificato e inviato al ministero del Lavoro tramite la procedura informatica standard: ovvero l’invio del documento in formato pdf
Dovranno occuparsi di assolvere questa pratica non solo coloro che inizieranno lo smart working dopo il 15 ottobre, ma anche chi intende proseguirlo
La norma ha ancora dei punti da chiarire. Si parla infatti di contatti verificatisi “all’interno del plesso scolastico”
Non è chiaro cosa succede se il figlio dovesse venire in contatto con un positivo fuori dalla scuola
In tal caso il genitore potrebbe vedersi esclusa la possibilità di accedere allo smart working o al congedo