Nulla di fatto tra i ministri delle Finanze dell’area euro. Gualtieri: “Momento della responsabilità comune”. Scholz: “Spero intesa entro Pasqua”. La Francia: "Accordo si trovi entro domani, Italia merita solidarietà rafforzata"
Nessun accordo e riunione rinviata a domani, 9 aprile, a partire dalle 17. Si conclude così la maratona negoziale di 16 ore dell’Eurogruppo (COS'È), con i ministri delle Finanze degli Stati membri dell’Eurozona riuniti in videoconferenza anche nella notte nel tentativo di trovare un compromesso sulla risposta economica da dare all’attuale emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). Ad annunciare la mancata intesa è stato, via Twitter, il presidente Mario Centeno, che ha quindi deciso di sospendere i lavori fino a domani. Il gruppo, infatti, risulta spaccato, con i Paesi del Nord che invocano il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e quelli del Sud che puntano invece sugli Eurobond. “È il momento della responsabilità comune”, ha commentato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “La Commissione fa appello al senso di responsabilità necessario in una crisi come questa”, ha twittato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. Il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ha detto di “sperare” in un’intesa entro Pasqua. La Francia, invece, auspica un'intesa alla riunione di domani. Un fallimento "è impensabile", ha detto il ministro dell'Economia Bruno Le Maire. Fonti dell'Eliseo, inoltre, riferiscono che l'accordo sarebbe bloccata al momento dalla sola Olanda. "L'Italia merita una solidarietà rafforzata", come la Spagna e gli altri Paesi colpiti più duramente dall'epidemia Covid-19", hanno aggiunto fonti dell'Eliseo commentando l'impasse. (LE TAPPE DELL'EPIDEMIA - LE FOTO SIMBOLO - LE GRAFICHE CON I DATI).
Sul tavolo Mes, Bei e fondo anti-disoccupazione
Per il momento i tre pilastri del pacchetto di misure per quasi 500 miliardi di euro che l’Eurogruppo ha messo a punto nelle ultime settimane di trattative, sebbene ancora aperti, sono l’attivazione di una linea di credito per la pandemia da parte del Mes, la mobilitazione di 200 miliardi di prestiti della Banca europea per gli investimenti (Bei) a favore delle imprese e un fondo anti-disoccupazione da 100 miliardi della Commissione europea. Ma le posizioni dei governi europei restano lontane su due punti: il ricorso al Mes anche se con condizionalità “light” e soprattutto la creazione di un fondo per emettere dei bond che vadano a finanziare la ripresa attraverso una condivisione del debito. (COSA SONO I CORONABOND)
Mes contro Eurobond
Contrario all’opzione dei bond è il blocco del Nord, guidato da Paesi Bassi e Germania: secondo loro gli strumenti a oggi a disposizione dell’Ue sono sufficienti per fronteggiare la situazione. Italia, Spagna e Francia - con le prime due tra i Paesi più colpiti al mondo dal Covid-19 - spingono invece per adottare lo strumento e condividere le conseguenze economiche della crisi. A fianco dell’Italia e della Spagna ci sono anche Portogallo, Grecia, Malta, Lussemburgo e Irlanda. Poco prima dell’incontro Centeno aveva invitato i ministri Ue “a prendere un chiaro impegno per un piano di ripresa coordinato e di vasta portata”, citando le tre misure sul tavolo e senza menzionare bond. “L’Italia non accetterà compromessi al ribasso”, ha detto ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una telefonata alla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen.
Gualtieri: “Momento della responsabilità comune”
Dall’Italia, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha affidato a Twitter il commento della notte di trattative finita con un nulla di fatto. “Nonostante i progressi - ha scritto - nessun accordo ancora all’Eurogruppo. Continuiamo a impegnarci per una risposta europea all’altezza della sfida del Covid-19. È il momento della responsabilità comune, della solidarietà e delle scelte coraggiose e condivise”.
Olanda ribadisce il no, Parigi cerca asse con Berlino
Dopo la sospensione dei lavori, su Twitter sono intervenuti anche i ministri economici di Paesi Bassi e Francia. “Abbiamo avuto una discussione lunga e intensa, ma anche costruttiva - ha twittato il ministro olandese, Wopke Hoekstra -. Questa è prima di tutto una crisi sanitaria ed è importante che l’Europa renda disponibili fondi extra. Ma eravamo e rimaniamo contrari agli Eurobond, che creerebbero più problemi che soluzioni alla Ue”. Hoekstra ha anche riferito che “la maggior parte dei Paesi dell’Eurozona sostiene questa linea”, ammettendo però che “non c'è ancora un accordo” nemmeno sull’uso del Mes. Da Parigi, invece, il ministro Bruno Le Maire ha detto che “con Olaf Scholz (omologo tedesco, ndr) chiediamo a tutti gli Stati europei di essere all’altezza della sfida eccezionale per raggiungere un accordo ambizioso”. Successivamente ha chiesto un'accelerata: "Nostra comune responsabilità è ormai quella di giungere ad un accordo nelle 24 ore". Da Berlino il ministro Scholz si è detto “fiducioso” che si arriverà a un accordo, aggiungendo che tra Bei, Mes e il fondo anti-disoccupazione Sure “viene mobilizzata davvero una grande somma”.
Si cerca un compromesso
La Francia ha provato a cercare un compromesso sui bond, proponendo un fondo in grado di emettere debito comune verso gli Stati membri, ma limitato ai servizi pubblici essenziali, come la sanità o le industrie in particolare difficoltà, e sebbene la Germania possa aprire su questo l’idea non ha convinto tutti. Secondo alcune fonti europee, per evitare lo stallo, una formulazione vaga su uno strumento del genere potrebbe essere inserita nelle conclusioni delle trattative e poi venire affidata al negoziato politico dei leader che dovrebbero riunirsi in videoconferenza la settimana prossima.