Dal tetto ai contanti al bonus Befana, il 2020 sarà “cashless”

Economia

E' scattata il primo gennaio la norma che prevede la possibilità di portare le spese in detrazione solo se il pagamento viene fatto in modo "tracciabile". A luglio la prima stretta al contante, con la soglia a 2.000 euro e la partenza della lotteria degli scontrini

Meno banconote e più controlli. Il 2020 sarà l’anno del "cashless”: limitare l’uso di denaro liquido a favore dell’utilizzo di carte di credito e bancomat per rendere più difficile l’evasione fiscale. Un piano di intervento, quello del governo, che prevede un progressivo tetto al contante e una serie di meccanismi premiali (LE INFOGRAFICHE INTERATTIVE).

Tracciabilità e lotta all'evasione

Scatta subito la 'tracciabilità' per le spese che godono della detrazione al 19%, con la sola esclusione di quelle sanitarie che, per essere utilizzate, hanno bisogno di uno 'scontrino' parlante. Per il resto, dalle erogazioni liberali ai pagamenti per le spese sportive ai figli, dalle spese funebri a quelle per l'acquisto di uno strumento musicale, il pagamento non potrà essere cash per ottenere lo sconto del 19%.
Dal primo luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, il limite ai pagamenti cash diminuirà a 2.000 euro. Dal primo gennaio 2022 questo limite scenderà ulteriormente a 1.000 euro.

I meccanismi premiali

Due sono i meccanismi premiali. A luglio scatterà la lotteria degli scontrini. Per prenderne parte il cittadino dovrà richiedere un 'codice lotteria' su un portale dedicato e comunicarlo al commerciante prima dello scontrino elettronico. Se il pagamento è in contanti sarà necessario comunicare il codice fiscale, mentre tutto diventa più facile se si paga con la carta, che avrà una possibilità di vincita doppia. Al momento, sono previste tre estrazioni al mese con premi da30 mila, 50mila e 100mila euro, a questi si aggiungerà il super premio di fine anno da un milione di euro.

Il bonus Befana

Il pagamento con carta, per alcune tipologie di servizi, dal parrucchiere al meccanico, dall'idraulico al ristoratore, attiverà da luglio anche un altro meccanismo chiamato “cashback”. In pratica a gennaio 2021 (da qui il nome di Bonus Befana) verrà restituita una parte dei pagamenti. Per questo il governo ha stanziato 3 miliardi. Secondo alcuni calcoli il rimborso pro-capite potrebbe arrivare a 2.000 euro.

Incentivi per i commercianti

Per raggiungere l’obiettivo della tracciabilità è necessario che i negozianti siano incentivati a far utilizzare il bancomat. A partire da luglio di quest’anno, per gli esercenti attività di impresa, arte o professioni sarà riconosciuto un credito d’imposta, in compensazione, pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate e altri pagamenti elettronici tracciabili. Per avere diritto al bonus bisognerà dimostrare di aver registrato, nell’anno d’imposta precedente, ricavi o compensi non superiori a 400mila euro.
Lo scontrino elettronico è già obbligatorio per tutti. Partito a luglio 2019 per chi nel 2018 aveva realizzato un volume d’affari superiore a 400.000 euro, il corrispettivo elettronico si estende dal primo gennaio 2020 a tutti gli operatori economici che emettono ricevute fiscali, commercianti, artigiani, alberghi o ristoranti.

Bce: "Italia in ritardo in tema di pagamenti elettronici"

Il ritardo dell’Italia in tema di pagamenti elettronici è significativo. Secondo i dati della Bce, il nostro Paese risulta uno dei fanalini di coda tra i 27 paesi dell’Unione Europea. Attualmente occupiamo il 23esimo posto nella classifica delle transazioni con carta pro-capite: soli 65 pagamenti all’anno a testa a fronte di una media Ue ben superiore alle 100 transazioni. 

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