Ex Ilva, ArcelorMittal: “Incontro con Conte costruttivo, avanti confronto”

Economia

Venerdì i vertici della multinazionale hanno incontrato il governo a P.Chigi. Il premier apre alla trattativa: "Sarà una lunga, faticosa, negoziazione”. L’azienda: “Discussioni continueranno per raggiungere un accordo per produzione sostenibile di acciaio a Taranto”

C’è uno spiraglio di trattativa tra il governo e ArcelorMittal sull’ex Ilva di Taranto. Nella serata di venerdì 22 novembre si è svolto un vertice a Palazzo Chigi tra la delegazione dell’esecutivo guidata dal premier Conte e i vertici dell’azienda. La multinazionale dell’acciaio, in una nota, ha confermato che “l'incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed altri membri del governo per discutere possibili soluzioni per gli impianti ex Ilva è stato costruttivo. Le discussioni continueranno con l'obiettivo di raggiungere al più presto un accordo per una produzione sostenibile di acciaio a Taranto”. Subito dopo il vertice, anche Conte aveva espresso un lieve ottimismo dicendo che "ArcelorMittal è disponibile a un nuovo piano. L'obiettivo di questo percorso è arrivare a un nuovo piano industriale che assicuri il massimo impegno nel risanamento ambientale". Ma avverte: "Sarà una lunga, faticosa, negoziazione e siamo pronti ad un coinvolgimento pubblico” (PERQUISIZIONI E SEQUESTRI A TARANTO E MILANO).

Conte-ArcelorMittal trattano

Dopo quattro ore di incontro, Conte ieri ha spiegato che si metterà in breve pausa la battaglia legale (che "sarebbe una perdita per tutti", ha detto) se nel frattempo non si fermerà l’acciaieria e non si spegneranno gli altoforni. Un primo passo che porta a prendere tempo per evitare il default degli impianti. Intanto si aprirà un confronto per arrivare a un "nuovo piano industriale con soluzioni produttive con tecnologie ecologiche e massimo impegno nel risanamento ambientale". E' l'inizio di un percorso che Conte annuncia “complicato e il cui esito non è per nulla scontato”. Sul tavolo il governo ha messo la "possibilità di un coinvolgimento pubblico" e anche la valutazione di ammortizzatori sociali, "se necessari", fermo restando che "andrà garantito l'impegno per il massimo livello di occupazione" (PM MILANO: SCUDO PENALE È UN PRETESTO).

Il vertice a Palazzo Chigi

Lakshmi e Aditya Mittal, padre e figlio, sono arrivati a Palazzo Chigi venerdì in tarda serata e lì hanno incontrato Conte, Gualtieri e Patuanelli. Conte ha poi spiegato che "il governo inviterà i commissari dell'Ilva" a dare il via libera alla richiesta di una "breve dilazione dei termini processuali e a un rinvio dell'udienza fissata per il 27 novembre" davanti al tribunale di Milano che si sarebbe dovuto pronunciare d'urgenza sul ricorso contro il recesso di Arcelor Mittal. Quindi si può partire con il negoziato con l'azienda. Saranno coinvolti i sindacati, per "sostenere" il processo che dovrebbe portare al nuovo piano industriale "anche con misure sociali". In prima battuta Mittal aveva stimato 5000 esuberi: il governo punta a ridurli al minimo possibile (LE TAPPE DEL CASO ILVA - I NUMERI DELLA CRISI - I POSSIBILI SCENARI).

Il possibile scenario della partecipazione pubblica

Per quanto riguarda il futuro dello stabilimento, "in ragione dell'importante ruolo dell'Ilva nell'economia italiana", c'è la disponibilità a un "coinvolgimento pubblico”, ha detto Conte (L'IPOTESI DELL'INTERVENTO DELLO STATO). Si era parlato nelle scorse settimane dell'ingresso di Cdp nell'azionariato di una newco, opzione poi smentita negli ultimi giorni. In ambienti di maggioranza si ipotizzano interventi consistenti come quello di Fincantieri nella cantieristica a Taranto. E lo scudo penale, che tanto ha diviso la maggioranza? "Non ne abbiamo parlato", ha detto il premier. Ma tra gli strumenti sul tavolo continua a esserci quello di una norma generale che tuteli gli amministratori. Emerge inoltre un possibile nuovo piano industriale che punti alla decarbonizzazione come leva anche per dare risposte alle preoccupazioni degli abitanti di Taranto. Per la città è in programma una serie di interventi ("Il cantiere Taranto") con un mix di misure governative e di progetti di "campioni" dell'economia italiana, a partire dalle grandi aziende partecipate come Snam, pronta a investire 40 milioni.

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