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Fmi: "Emigrazione italiani vicina ai massimi degli ultimi 50 anni"

Economia
Christine Lagarde, direttore del Fmi (Ansa)

Il Fondo lancia l'allarme sul nostro Paese: "Il 20% delle famiglie è a rischio povertà". Il timore è che le politiche del governo lascino l'Italia vulnerabile. Di Maio: "Non critichi". Salvini: "Non c'hanno mai beccato". Tria: "Non c'è motivo per creare allarmismi"

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L’emigrazione dei cittadini italiani è vicina ai massimi degli ultimi 50 anni. A dirlo sono i dati del Fmi, nell'Article IV sull'Italia, in cui si sottolinea anche come oltre il 20% delle famiglie sia a rischio povertà. Per il fondo, inoltre, gli standard di vita delle generazioni più giovani si sono erosi. E il tasso di povertà del nostro Paese ’’non solo è più alto della media europea, ma è soprattutto fra le famiglie più giovani". Ma il ministro dell'Economia italiano, Giovanni Tria, assicura: “Non c'è motivo per creare allarmismi".

I timori del Fmi sull'Italia

Il Fondo monetario internazionale ha previsto che la nostra economia crescerà quest'anno dello 0,6% dopo il +1,0% del 2018. E stima per il Pil una crescita inferiore all'1% nel 2020 e fino al 2023 (+0,9% nel 2020, +0,7% nel 2021, +0,6% nel 2022 e +0,6% nel 2023). Ma il Fmi è entrato anche nel merito delle misure cavallo di battaglia del governo giallo-verde. Sul reddito di cittadinanza, il Fondo indica che la misura è un passo nella giusta direzione, ma prevede benefit "molto alti", soprattutto "al Sud dove il costo della vita è più basso": questo fa sì che rischi di essere un ''disincentivo al lavoro''. Mentre per quota 100 si parla di un rischio dell'aumento dei costi pensionistici. Il timore è che le politiche del governo lascino “l’Italia vulnerabile a una nuova perdita di fiducia del mercato anche in assenza di ulteriori shock". E in caso di un acuto stress dell'Italia, per il Fondo, l'effetto contagio potrebbe essere globale e significativo. Servono quindi riforme strutturali per aumentare la produttività e sbloccare il potenziale del Paese.

Di Maio: "Fmi non può criticare". Salvini: "Mai azzeccato"

A stretto giro la replica del vicepremier Luigi Di Maio da Facebook: "Abbiamo già smentito tante voci in soli sette mesi e nel corso del 2019 smentiremo anche il Fmi. Chi ha affamato popoli per decenni, appoggiando politiche di austerità che non hanno ridotto il debito, ma hanno solo accentuato divari, non ha la credibilità per criticare una misura come il Reddito di cittadinanza". "Non ci hanno mai beccato, quindi porta fortuna... Hanno sempre previsto l'esatto contrario di quello che è accaduto”, attacca a sua volta Salvini.

Tria: "Debito è onere pesante ma sostenibile"

Mentre il ministro Tria spiega: "Sono sicuro che, come è evidente dal summing up della discussione al consiglio di amministrazione del Fondo, che ne esprime la posizione ufficiale, ci sia apprezzamento per gli sforzi governativi e nessuna intenzione di destabilizzare i mercati". Il ministro dell’Economia ha poi sottolineato che "il debito è un onere pesante per l'Italia, che però lo sostiene e lo ha sostenuto negli ultimi trent'anni, tra l'altro con un avanzo primario ininterrotto negli ultimi due decenni. Il nostro debito è pienamente sostenibile e si finanzia comodamente sui mercati".