L'Ue verso taglio stime del Pil italiano: +0,2% nel 2019. Fmi: "Rischio contagio globale"

Economia

Il dato dovrebbe essere contenuto nelle previsioni economiche invernali che la Commissione sta per pubblicare. Si tratta di una consistente riduzione rispetto all'ultima previsione europea (1,2%). Il Fondo monetario internazionale: "Timore per Paese vulnerabile"

La Commissione Ue si appresta a rivedere le stime di crescita dell'Italia per il 2019, rivedendo l’aumento del Pil allo 0,2%. Si tratta di un drastico taglio rispetto all'ultima previsione della Commissione sul Pil di novembre (1,2%) e di quella inserita dal governo in manovra (1%). Secondo quanto appreso dall'Ansa, sarà questo il dato sull’economia italiana contenuto nelle previsioni economiche invernali che la Commissione Ue pubblicherà domani. Un dato, precisano fonti europee, che tiene in considerazione anche gli effetti della manovra varata a dicembre.

Fmi: Pil Italia +0,6% nel 2019

Intanto arrivano anche i dati del Fmi secondo cui la nostra economia crescerà quest'anno dello 0,6% dopo il +1,0% del 2018. Il Fmi conferma, nell'Article IV (stilato a dicembre 2018), le stime di crescita per il Belpaese, ma stima per il Pil una crescita inferiore all'1% nel 2020 e fino al 2023 (+0,9% nel 2020, +0,7% nel 2021, +0,6% nel 2022 e +0,6% nel 2023). Il rallentamento della crescita nel 2018 "riflette una crescita più lenta dell'area euro" e "una maggiore incertezza politica interna come evidenziato dagli elevati costi" del finanziamento del debito sovrano.

"Timore che politiche del governo òascino Italia vulnerabile"

Sul reddito di cittadinanza, il Fmi indica che la misura è un passo nella giusta direzione, ma prevede benefit "molto alti", soprattutto "al Sud dove il costo della vita è più basso": questo fa sì che rischi di essere un ''disincentivo al lavoro'' o di creare "dipendenza dal welfare". Mentre per quota 100 si parla di un rischio dell'aumento dei costi pensionistici. Il timore, inoltre, è che le politiche del governo lascino “l’Italia vulnerabile a una nuova perdita di fiducia del mercato anche in assenza di ulteriori shock".

"Da Italia rischio di contagio globale"

In caso di un acuto stress dell'Italia, per il Fondo, l'effetto contagio potrebbe essere globale e significativo: "Uno stress acuto in Italia potrebbe spingere i mercati globali in territori inesplorati". Per l’Fmi, quindi, all'Italia servono riforme strutturali per aumentare la produttività e sbloccare il potenziale del Paese: un più alto potenziale di crescita, e non gli stimoli di bilancio o il rovesciamento delle riforme, è l'unica strada duratura per migliorare i risultati economici. 

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