
La Domus e Botteghe, la Casa del Tricilino all'aperto e la Casa del Larario Fiorito sono tra i 37 edifici restaurati negli ultimi due anni, quando il progetto finanziato al 75% dall'Ue e al 25% da fondi nazionali, in tutto 105 milioni, ha subito una forte accelerazione

Tre nuove domus, mai aperte al pubblico, sono state restaurate nell'ambito del “Grande Progetto Pompei”. La loro inaugurazione si è tenuta la mattina di sabato 23 dicembre: un evento che chiude un 2017 positivo per gli scavi, dove i visitatori sono cresciuti dell'8% (nella foto, una decorazione pittorica murale dell'Edificio e Botteghe) -
Pompei, crolla un muro nei pressi della Casa del Citarista
Già alla fine dello scorso novembre - sottolinea il Ministero dei beni culturali - è stato superato il record di visite dello scorso anno. Esulta anche, via Twitter, il ministro Franceschini: “Quando ho cominciato il mio percorso Pompei era simbolo di difficoltà, oggi simboleggia il riscatto e l’uso efficiente dei finanziamenti europei” -
Il tweet dall'account del Ministero
Con questa inaugurazione “natalizia” si avvia alla conclusione il “Grande Progetto Pompei”(105 milioni di euro finanziati per il 75% dall'Ue e per il resto da fondi nazionali), iniziato nel 2012: 69 gli interventi a oggi compiuti (37 solo negli ultimi due anni), sette quelli in fase di completamento (nella foto, Una decorazione pittorica muraria all'interno della Casa del Larario Fiorito) -
La notizia sul sito del Ministero dei Beni Culturali
Le ultime inaugurate sono tre domus che si trovano in via di Nocera, nel settore sud-orientale della città antica, e che erano state scavate parzialmente negli anni Cinquanta e riportate completamente alla luce solo alla fine degli anni Ottanta (nella foto Una decorazione pittorica murale dell'Edificio e Botteghe )-
Pompei, nuovi scavi: anfore intatte
Si trattava di una zona “commerciale” nella quale comunque esistevano edifici residenziali. Ne è la riprova l'edificio Domus e Botteghe, la classica “casa e bottega” con gli ambienti che danno sulla strada adibiti a uso professionale e la parte abitativa che si affaccia su una corte scoperta (nella foto, una decorazione pittorica muraria all'interno della Casa del Larario Fiorito) -
Pompei, visite sotto le stelle
La Casa del Triclinio all'aperto ha invece carattere più modesto: spazi ristretti e un'area dedicata al giardino nel quale oggi sorge un vigneto, simile a quello che probabilmente c'era prima dell'eruzione, al cui interno si trova il triclinio (sala da pranzo) estivo (nella foto, Una scultura esposta all'interno della Casa del Larario Fiorito) -
Pompei, crollo per “deperimento naturale”
La Casa del Larario Fiorito, infine, nasce dall'accorpamento di due abitazioni indipendenti. In uno degli ambienti sono presenti delle iscrizioni elettorali e l'edificio conserva numerose pitture originali, tra le quali la decorazione della grande sala (oecus) che affacciava sul giardino (nella foto, Una scultura esposta all'interno della Casa del Larario Fiorito) -
La “mini Pompei” romana
Grazie agli interventi di messa in sicurezza e restauro a Pompei, negli ultimi due anni è stata anche restituita al pubblico gran parte della rete viaria urbana, prima impraticabile. Tra gli edifici, i più importanti sono la Villa dei Misteri e la Casa dei Vettii, quest'ultima inaccessibile da 12 anni -
Tesoro sotto la Domus crollata