"Il cono d'ombra", cosa sapere sulla docuserie di Pablo Trincia e Sky su Denis Bergamini

Cronaca
Sky TG24

Introduzione

Dopo il podcast, sempre disponibile su tutte le piattaforme streaming, anche la docuserie di Sky Original “Il cono d’ombra: la storia di Denis Bergamini - la serie” torna a fare luce sulla misteriosa morte del giovane calciatore del Cosenza trovato senza vita il 18 novembre 1989 in circostanze mai del tutto chiarite: fu suicidio, omicidio o incidente? Ecco le tappe della vicenda. (GUARDA LA SERIE IN ANTEPRIMA SU INSIDER)

Quello che devi sapere

Denis Bergamini - un mistero lungo 30 anni

La docuserie in quattro episodi, scritta e ideata da Pablo Trincia, Debora Campanella e Paolo Negro, che ne cura la regia, ripercorre la vicenda attraverso testimonianze esclusive e documenti inediti con l’obiettivo di ricostruire un caso rimasto irrisolto per oltre trent’anni.

 

Per approfondire: Pablo Trincia, tutti i podcast da Veleno a Il Cono d'Ombra - La storia di Denis Bergamini

Denis Bergamini - un mistero lungo 30 anni

Dove vedere la docuserie

Prodotta da Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries in collaborazione con TapelessFilm e il supporto della Fondazione Calabria Film Commission, la serie, in onda dal 27 e 28 giugno, è trasmessa in esclusiva su Sky TG24, Sky Crime, Sky Documentaries, Sky Sport, in streaming su NOW e disponibile anche on demand.

 

Per approfondire: Il trailer de "Il cono d'ombra: la storia di Denis Bergamini - la serie"

Testimonianze e immagini inedite

Pablo Trincia torna in prima persona nei luoghi teatro di una delle vicende più intricate degli ultimi anni, ricostruendola attraverso immagini e filmati d'archivio, tra cui video girati dallo stesso Bergamini, e ricostruzioni basate sulle testimonianze rese nel processo giudiziario.

La storia di Denis Bergamini: la carriera calcistica

Nato ad Argenta (Ferrara) il 18 settembre 1962 Denis Bergamini dimostra sin dall’esordio con le giovanili della Spal un talento calcistico fuori dal comune. Dopo due stagioni, prima con l’Imola poi con il Russi, nel 1985 passa al Cosenza che all’epoca militava in serie C1. Si afferma ben presto come il “regista” dei rossoblù e nella stagione 1987-88 è tra i protagonisti della storica promozione in serie B, interrompendo un digiuno lungo 24 anni. Presente in 32 partite su 34, Bergamini fa breccia nel cuore dei tifosi per lo spiccato attaccamento alla maglia, confermato nonostante un infortunio anche l'anno seguente quando i calabresi sfiorano la promozione in A. Domenica 12 novembre 1989 Bergamini scende in campo per l’ultima volta in occasione di Monza-Cosenza, finita 1-1.

Una morte misteriosa

La sera del successivo 18 novembre Bergamini perde la vita a 27 anni schiacciato sotto le ruote di un camion lungo la statale 106 Jonica all’altezza di Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza. La notizia genera sin da subito un forte impatto mediatico per via della scomparsa di una vera promessa del calcio italiano.

La tesi del suicidio

Le circostanze del ritrovamento portano gli inquirenti ad archiviare in breve tempo il decesso come suicidio. Secondo le testimonianze, il calciatore si sarebbe buttato tra le ruote dell’articolato in corsa guidato da Raffaele Pisano, venendo trascinato per 60 metri. A corroborare la tesi del suicidio è lo stesso camionista, che sostiene che il calciatore si sia lanciato senza dargli tempo di frenare.

L’archiviazione e la riapertura delle indagini

L’archiviazione del caso coglie di sorpresa gli ex compagni di squadra e la famiglia, mai del tutto convinta rispetto all’ipotesi del gesto volontario. Dopo oltre vent’anni dal fatto, nel 2011, il caso viene riaperto grazie alla pressione mediatica e alla richiesta di nuovi esami forensi disposti dalla procura di Castrovillari.

L’esito degli accertamenti e l’avviso di garanzia alla ex fidanzata

La perizia, condotta dai Ris di Messina, retrodata la morte del calciatore a prima dell’investimento del camion: scarpe, catenina e orologio risultano intatti nonostante il presunto suicidio. Nel 2013 la procura notifica un avviso di garanzia all’ex fidanzata Isabella Internò, ritenuta sospettata dell’omicidio.

ll processo

Il caso giudiziario viene riaperto ufficialmente nel 2017 con la riesumazione del cadavere sul quale viene eseguita una nuova autopsia. Gli esami stabiliscono che Bergamini venne prima ucciso e poi gettato sotto il camion per inscenare il gesto volontario.

La condanna

Dopo oltre trent’anni di indagini, processi e colpi di scena, il 1° ottobre 2024 Isabella Internò viene condannata in primo grado a 16 anni di reclusione per omicidio volontario in concorso con ignoti. Secondo i giudici il movente sarebbe da ricondursi al rifiuto di Bergamini di sposare la donna e di lasciarla quando lei era rimasta incinta.

Il ricordo di Cosenza

Nonostante i contorni tuttora poco chiari della vicenda, il Cosenza calcio non ha mai dimenticato il suo "regista". A lui è intitolata la curva sud dello stadio "Gigi Marulla", così come un suo busto campeggia negli spogliatoi. Per anni poi la società silana non ha mai assegnato la maglia numero 8, indossata da Bergamini, a cui la città ha dedicato una piazza.

 

Per approfondire: Il dietro le quinte de Il cono d'Ombra

Il ricordo di Cosenza