Coronavirus e aerei, il protocollo in caso di positività di un passeggero

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Anche se le probabilità di contrarre il virus in volo sono molto basse, nell'eventualità di un contagiato a bordo è fondamentale il contact tracing. Chi viene considerato un "contatto stretto" deve seguire le indicazioni del ministero della Salute: ecco quali

Le indicazioni del governo per limitare la diffusione del coronavirus (LE REGOLE PER VIAGGIARE SICURI IN AEREOLO SPECIALE) negli aeroporti e in aereo ci sono, ma cosa fare se un passeggero risulta positivo? Stando a quanto diffuso dal ministero della Salute, il contact tracing è il modo principale per individuare eventuali altri positivi. Ecco il protocollo da seguire se si viene contagiati o si entra in contatto con un positivo.

Cos'è e come funziona il contact tracing

Il primo passo, una volta confermata la positività di un passeggero, è il contact tracing. Sul documento del ministero si legge che, in combinazione con l'individuazione precoce dei casi e altre misure come il distanziamento fisico, il contact tracing è un'azione essenziale per combattere l'epidemia. Lo scopo è quello di individuare e isolare rapidamente i casi secondari, per interrompere la catena di trasmissione del virus. Come funziona? Bisogna identificare i contatti del contagiato (anche tramite l’app Immuni); fornire ai contatti informazioni su patologia, quarantena, corrette misure di igiene respiratoria e delle mani, e dare indicazioni su cosa fare in caso di manifestazione dei sintomi; provvedere tempestivamente all'esecuzione di test diagnostici nei contatti che sviluppano sintomi.

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Il ruolo della Regione

Il Dipartimento di Prevenzione della Regione in cui vive il contagiato dovrà contattarlo per raccogliere informazioni sulla sua storia clinica e sui possibili contatti. Questo dovrebbe avvenire attraverso una chiamata telefonica, se possibile. Se invece i pazienti sono ricoverati in ospedale e non sono in grado di collaborare, il personale ospedaliero o il medico curante possono raccogliere le informazioni direttamente dai familiari o da coloro che prestano attività assistenziali.

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Cosa si deve fare se contattati

Le persone che vengono successivamente contattate dal personale sanitario devono seguire alcune regole: una quarantena per 14 giorni successivi all'esposizione, possibilmente rimanendo in una stanza dedicata, dotata di buona ventilazione e bagno dedicato; rispondere quotidianamente alla sorveglianza attiva (mediante telefonate, e-mail o messaggi di testo); misurare la temperatura due volte al giorno; lavare frequentemente le mani, in particolare dopo qualsiasi contatto con i fluidi corporei. In caso di insorgenza dei sintomi si dovrà contattare la struttura competente.

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18 marzo 2020 Bologna, Italia 
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Emergenza Coronavirus - A Bologna 1 test ogni 5 minuti con i tamponi drive-thru, il test viene fatto in automobile, in maniera sicura e rapida
Nella foto: un momento del test

Photo Massimo Paolone/LaPresse 
March 18, 2020 Bologna, Italy 
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Coronavirus emergency - Coronavirus emergency - In Bologna 1 test every 5 minutes with drive-thru swabs, the test is done in the car, safely and quickly
In the pic: a moment of the test

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Come si può entrare in contatto con il virus durante un volo

Secondo il ministero della Salute, chi ha viaggiato seduto in aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso Covid-19 è ritenuto un "contatto stretto", ossia esposto a un "alto rischio" di contagio. Vengono considerati "contatti stretti" anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo dove il passeggero positivo era seduto.

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Lo studio: molto improbabile infettarsi con contagiato a bordo

Tuttavia, anche se c'è una persona infetta a bordo, è molto improbabile essere contagiati in aereo. Lo sostiene uno studio tedesco pubblicato da Jama Network Open, effettuato prima che venissero introdotte le norme di distanziamento sui voli. I ricercatori della Goethe University di Francoforte hanno analizzato i dati di un volo Tel Aviv - Francoforte del 9 marzo. A bordo, 24 persone che avevano avuto contatti con un operatore turistico rivelatosi poi positivo. Per lo studio, solo due passeggeri hanno effettivamente sviluppato in seguito il Covid-19. "Il flusso d'aria nella cabina dal tetto al pavimento e dalla prua alla poppa potrebbe aver ridotto il tasso di trasmissione - commentano nelle conclusioni -. È probabile che un'ulteriore riduzione si sarebbe avuta se i passeggeri avessero indossato le mascherine".

Milano, covid-19 . Ospedale San Carlo, esecuzione tamponi con esito immediato, modalita'  drive in (Maurizio Maule/Fotogramma, Milano - 2020-08-18) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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Le misure anti-contagio in volo e in aeroporto

Negli aeroporti e sugli aerei, inoltre, sono state adottate diverse misure, indicate dal governo, per cercare di rendere sicuri tutti gli ambienti. Termoscanner agli ingressi, percorsi obbligati dei passeggeri per evitare assembramenti, obbligo di mascherine, distanziamento interpersonale e autocertificazioni, per esempio, sono stati introdotti negli aeroporti. Mentre sugli aeromobili ricambio di aria ogni tre minuti, salita e discesa contingentata, spostamenti limitati, oggetti personali rinchiusi in buste di plastica e ancora mascherina obbligatoria.

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